‘Miserere’ di Marina Marazza, peste e vendetta nella Milano del Seicento
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‘Miserere’ di Marina Marazza, peste e vendetta nella Milano del Seicento

In un romanzo dalle tinte dark, l'autrice meneghina racconta la rivincita della figlia della monaca di Monza

Scrittrice, traduttrice, sceneggiatrice e manager editoriale, Marina Marazza propone un travolgente thriller storico. Si intitola Miserere, edito da Edizioni BD nella collana Revolver.

Siamo a Milano, nel 1630: la peste non fa sconti e sta sbranando la popolazione, lasciando dietro di sé una scia di morte e superstizione. Tra cadaveri e cacce agli untori si consuma la terribile vendetta della fiera Alma, la figlia di Giovan Paolo Osio, il signore di Usmate, massacrato nelle segrete di un traditore, e Virginia de Leyva, meglio conosciuta come la monaca di Monza. Nella tragica vicenda, la ragazza è affiancata da Camillo “il rosso”, un uomo coraggioso, ma anche tormentato da un tremendo segreto che lo perseguita. Lo si incontra subito nelle ipnotizzanti prime pagine, mentre svolge il lavoro di monatto, raccogliendo le vittime dell’epidemia in uno scenario apocalittico che la Marazza restituisce con una scrittura cruda e asciutta.

Oltre alla Milano del Seicento e alla figura della monaca di Monza, la storia raccontata in Miserere condivide con l’opera del Manzoni una sorta di riflessione sul senso dell’ineluttabilità del fato, del destino già scritto (“la provvidenza” per l’autore meneghino). Solo che i toni oscuri, quasi da romanzo dark, donano al libro un appeal più adatto al pubblico moderno.

Marina Marazza, che tra l’altro pare discenda da una delle vittime dei processi ai presunti untori del 1630, presenterà Miserere giovedì 22 novembre alla Feltrinelli di Corso Buenos Aires a Milano.
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Miserere – Marina Marazza (Edizioni BD)

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