Matthew Dicks, "L’amico immaginario". Un romanzo commovente e originale pronto a incantare lettori di tutte le età
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Matthew Dicks, "L’amico immaginario". Un romanzo commovente e originale pronto a incantare lettori di tutte le età

Max e il suo amico immaginario Budo, l'amico che tutti abbiamo scordato

Il mio nome è Budo.
Sono in vita da cinque anni.
Cinque anni è un sacco di tempo per uno come me.
E’ stato Max a inventarmi e a darmi il nome.
Max è l’unico essere umano che può vedermi.
Io so tutto quello che sa Max ma anche qualcosa che Max ignora.
Soprattutto so che Max è in pericolo.
E so anche che io sono l’unico che può salvarlo.

Così inizia L’amico immaginario (Giunti ), romanzo di cui sentiremo parlare perché tocca le corde dell’anima nel profondo. Se avete letto e amato Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte (Einaudi) e il suo protagonista, Max vi prenderà per mano per mostrarvi il suo mondo in compagnia di Budo, l’amico immaginario, lo stesso da cui l’autore Matthew Dicks ha tratto ispirazione per scrivere queste pagine.

Matthew Dicks è al suo esordio nel nostro paese (ma al suo terzo romanzo come scrittore) e grazie alla sua esperienza di maestro di sostegno alle elementari, racconta con estrema delicatezza e realismo la storia di Max, un bimbo di 8 anni affetto da sindrome di Asperger.
La voce narrante è quella di Budo, l’amico immaginario di Max, uno degli amici immaginari più longevi mai esistiti, il suo unico amico ed anche l’unico ad assistere al rapimento del bambino e che possa cercare di salvarlo.

Budo è speciale. Non è solo l’amico immaginario di Max, ma sta con lui da cinque anni, un periodo così lungo che mai nessun amico immaginario ha mai raggiunto. Pensateci. Quanto ha resistito il vostro amico immaginario? Un mese, un anno al massimo salvo poi dimenticarvene rapiti da un nuovo gioco. E pensate anche a questo: avete sempre definito bene, nella sua completezza, il vostro amico immaginario o ne avete tralasciato dei particolari? Questo è quello che accade generalmente: che ci si concentri su un qualche particolare fisico scordando magari le gambe o le braccia. Perché l’amico immaginario ha il solo compito di ascoltarvi, il più delle volte. Ma questa è un’altra storia. Noi leggiamo questo romanzo dalla viva voce di Budo, l’amico immaginario appunto. Che ci racconta la sua storia e quella di Max, il suo piccolo amico che con grande fantasia lo ha definito in ogni sfumatura. Rendendolo anche più grande di quanto lo sia Max e più curioso, indipendente. Qualità che sarà la salvezza di Max.

Il libro.
Per Max vivere è una faccenda piuttosto complicata: va in tilt se deve scegliere tra due colori, non sopporta il minimo cambio di programma, detesta essere toccato, persino da sua madre che vorrebbe abbracciarlo molto di più. Del resto ha nove anni ed è un bambino autistico. Per fortuna c’è Budo, il suo invisibile e meraviglioso amico immaginario che non lo abbandona mai e da molto vicino ci racconta la sua storia.
Finché un giorno accade qualcosa di terribile: Budo vede Max uscire nel cortile della scuola e sparire nell’auto della signora Patterson, la maestra di sostegno. Lo chiama, gli ordina di fermarsi, lo rincorre, ma è tutto inutile. L’auto sfreccia via e per la prima volta Budo è solo. Da quel momento, di Max non si hanno più notizie. E quando a scuola arriva la polizia per interrogare gli insegnanti, Budo è l’unico a sapere con certezza che la signora Patterson non sta dicendo la verità. Ma nessuno al mondo può sentire le sue parole, nessuno, tranne il suo amico scomparso... Dov’è finito Max? Che cosa può fare Budo per risolvere un mistero più grande di lui e riaverlo con sé?

Matthew Dicks, L’amico immaginario, Giunti (2012)

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Valeria Merlini

Nasco ariete, cresco caparbia maturo risorgendo. “Ho capito che sei una fenice, rinata dalle tue stesse ceneri e per far questo ci vuole una grande forza d'animo, chapeau Vale”. Un’insospettabile (donna) mi ha scritto queste parole. E allora ho capito, una volta di più, che si può mollare tutto e ricominciare. Inizio allora a leggere. Poi a scrivere. Poi ancora a leggere e a scrivere. Via così. Mai fermarsi. Mai accontentarsi. Lamentarsi sempre. Una lettera mirata ha fatto sì che finissi nel posto giusto. Panorama.it. Questo. Una sfumatura (anzi tre, quelle del grigio, del nero e del rosso per la precisione) mi hanno relegata nel mondo del Sexy&Co., fatto di pizzi e mascherine, di frustini e di latex, di sex toys e sexy boys. Libri erotici? Il mio pane (e ho detto pane!) quotidiano.

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