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Il terrorismo: storie dei protagonisti

Nell'ultimo libro di Guido Olimpio il fenomeno raccontato in maniera dettagliata attraverso le vicende, a volte inediti, di chi ha diffuso il terrore

Annichilisce gli avversari, capovolge i rapporti di forze, scompagina le certezze della vita quotidiana del singolo e come una fitta nebbia si diffonde, utilizzando forme diverse per imporre la sua violenza.

Stiamo parlando del terrorismo così come viene presentato nel nuovo libro-inchiesta “Terrorismi. Atlante mondiale del terrore” del giornalista Guido Olimpio, esperto internazionale del fenomeno e che, attraverso storie inedite realizza una vera e propria analisi particolareggiata su quello che oggi rappresenta una grave minaccia per il mondo.

Olimpio analizza su scala mondiale il problema, ripercorrendo con la memoria una lunga serie di attacchi terroristici che sono stati la realtà di una strategia impattante e capillare. All’interno delle pagine si trovano le storie degli uomini e delle donne che fanno parte del terrore: dove vivono, da dove provengono, la loro psicologia.

Illustrando le macro aree dove sono avvenuti gli attentati, l’autore racconta le vite dei criminali come Abu Ibrahim, esperto di valigie bomba o come Junzon Okudaria, primula rossa alle spalle degli attentati compiuti a Napoli e Roma durante gli anni ottanta.

La panoramica delle stragi che collega i movimenti jihadisti, risalendo ad Al Qaeda fino a giungere negli angoli remoti del mondo dove è presente il narco-terrore, in Messico, inizia con i dettagli dell’attacco terroristico del 14 luglio del 2016, dove persero la vita 86 persone, investite da un camion lanciato a tutta velocità sulla Promenade, a Nizza, alla cui guida c’era Mohamed Bouhlel, tunisino di trentun anni, un “mutante” che in pochi secondi si è trasformato in uno stragista; continua con il racconto del ventiduenne Salman Abedi che il 22 maggio del 2017, durante il concerto di Ariana Grande alla Manchester Arena, si fece saltare in aria, uccidendo 22 persone, prosegue analizzando i protagonisti più pericolosi di questa minaccia multipla e costante e i fronti caldi sui quali agiscono.

Una classificazione dettagliata: “nomadi del jihad”, “taglia- erba”, “il fantasma”, “il professionista”, “cani randagi”, “lupi solitari” con la quale il giornalista spiega le azioni criminali, da chi vengono compiute, perché, e soprattutto con quali mezzi a disposizione.

Questo volume è il racconto di una strategia dalle intenzioni nette come quella di destabilizzare la società, provocare reazioni e cicli di vendetta, diffondere il senso di insicurezza, colpire nel nucleo della polizia e dell’esercito perché visti come il simbolo della protezione.
“Il terrorismo è un male complicato” scrive Guido Olimpio. Esso muta, si adegua all’avversario, ha in sé innumerevoli variabili e le politiche dei vari Stati non sempre sono preparate ai contraccolpi inferti da questa continua minaccia.

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"Terrorismi. Atlante mondiale del terrore" di Guido Olimpio
La Nave di Teseo, 2018
pp.389

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Francescapaola Iannaccone