I 5 libri più censurati degli ultimi 100 anni
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I 5 libri più censurati degli ultimi 100 anni

Non solo Medioevo e dittature: sanzioni, divieti e censure hanno colpito le opere letterarie anche in tempi e luoghi più tolleranti

Nella storia spesso i libri hanno fatto discutere. Questione di linguaggio e tematiche affrontate, che in molti casi hanno portato gli autori più audaci a scontrarsi con le severe maglie della censura: a volte per paura, altre per questioni di legalità, spesso per spirito di conservazione dei canoni e del sistema morale dominante.
Il rapporto fra letteratura e censura non riguarda solo i secoli bui della repressione religiosa e culturale del Medioevo, o quella politica delle dittature moderne; anche in tempi più recenti e negli Stati ove vige la libertà di espressione, alcuni scritti hanno dovuto e devono fare i conti con la severità censoria. Ne vediamo qui alcuni esempi.


Lolita - Vladimir Nabokov (1955)

Dopo essere stato definito “il libro più sporco che abbia mai letto” dal direttore della Sunday Express, il Ministero degli Interni italiano fece sequestrare nel 1955 tutte le copie del libro, considerato vera e propria pornografia. In Francia fu vietato l’anno successivo, ma curiosamente, è stato pubblicato senza alcun problema negli Stati Uniti.


La metamorfosi - Franz Kafka (1915)

Tutta l’opera di Kafka fu proibita sotto il regime nazista, quello sovietico e anche in Cecoslovacchia, qui poiché l’autore si rifiutava di scrivere in lingua ceca (utilizzando solo tedesco).


American Psycho - Brett Easton Ellis (1991)

Chiunque abbia visto il film può capire il perché. La Germania lo ha ritenuto dannoso per i minori quando comparve per la prima volta nel 1991 e ne limitò da subito le vendite. E’ stato inoltre vietato in Canada fino a poco tempo fa e nello stato australiano del Queensland.


I versi satanici - Salman Rushdie (1988)

Molti nella comunità islamica hanno considerato blasfema la presa di posizione di Rushdie sull’Islam. In Venezuela si rischiano fino a 15 mesi di reclusione per la lettura del testo, mentre il Giappone ha emesso sanzioni per le persone che hanno venduto l’edizione in lingua inglese. Anche negli Stati Uniti due grandi librerie si sono rifiutate di vendere il libro, dopo aver ricevuto diverse minacce di morte.


Furore - John Steinbeck (1939)

Nonostante il libro fosse sostenuto dall’elite letteraria, fu pubblicamente vietato negli Stati Uniti e bruciato in massa dalla popolazione. La gente era sconvolta dalla sua descrizione della condizione dei poveri, che Steinbeck in seguito ammise di aver addirittura ammorbidito rispetto a ciò che accadeva realmente in alcune comunità.

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Andrea Bressa