'Diario di un pazzo' su iPad: intervista a Giuseppe Palumbo
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'Diario di un pazzo' su iPad: intervista a Giuseppe Palumbo

Il pluripremiato fumettista italiano ci parla dell'adattamento del testo di Lu Xun e delle sue esperienze con le app per il tablet di Apple

"Diario di un pazzo" è nota come la prima novella cinese moderna: Giuseppe Palumbo, vulcanico ideatore di Ramarro, Tosca la Mosca, Cut e disegnatore di icone del fumetto come Martin Mystère, Diabolik e Lupin III, qualche anno fa ne ha curato un personalissimo adattamento a fumetti. L'opera, arricchita da movimenti e suoni, è ora disponibile anche come app gratuita per iPad.

In occasione dell'uscita di questo nuovo esperimento narrativo ho contattato Palumbo per parlare del lavoro fatto e delle sue esperienze di fumetto in forma di app.

Com'è nata l'app di "Diario di un pazzo"?

Da quando sono usciti i primi videofonini, ho pensato che il fumetto potesse avere anche lì un suo spazio specifico. Il 'Diario...' è stato uno dei primi esperimenti in cui ho provato una "regia elettronica" nel costruire una storia. Del Diario non esiste una sola tavola in senso tradizionale: ho disegnato su singoli fogli separati ogni immagine che visualizza la storia, poi con InDesign (anzi QuarkXPress, all'inizio) e Photoshop ho ottimizzato e impaginato (colorato, anche, per certe edizioni) nei formati che di volta in volta mi venivano richiesti. Era il duemila. Sono uscite diverse edizioni (francese e greca, all'estero) e quando finalmente è uscito il primo iPad ho capito che quello era il supporto giusto per continuare l'esperimento. L'amicizia con Nino Iorfino e Simona Tonna di Interwideo ha fatto il resto. Nino aveva da poco realizzato I Ching e ho pensato che a quel testo cinese millenario poteva di sicuro stare affianco il primo testo moderno della letteratura cinese, il romanzo breve di Lu Xun.

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Quali sono le differenze rispetto al volume a fumetti su carta?

Le differenze dal volume (edito in Italia da Comma22 ) è il montaggio dinamico delle immagini che suggerisce una esperienza di lettura diversa, per certi versi più intensa. L'attenta scelta di alcuni suoni sparsi con una logica narrativa precisa all'interno della storia (sono evidenziati da una luminescenza rossa) rende interattiva la lettura. Il mio tentativo è stato quello di mantenere una struttura della pagina tipica del fumetto su carta, senza stravolgerla più di tanto (e il Diario non è esattamente un fumetto tradizionale!), ma avendo nuove opportunità come la motion graphic e il suono, precluse alla carta.

"Diario di un pazzo" non è la prima app con tuoi fumetti: ci parli delle esperienze precedenti?

Altre esperienze sono state due opere legate a due mostre tenutesi a Palazzo Strozzi nel 2008 e nel 2011 e prodotte da Fondazione Palazzo Strozzi. La prima è stata "EternalArtemisia", niente di più di un semplice pdf del fumetto, nella versione inglese, in due parti. La seconda è "Aleametron - Il mistero del cambio" , sviluppata da Netribe; il livello di interattività è anche qui strettamente legato alla narrazione: quando ci sono snodi storici importanti ai fini di una completa comprensione della narrazione, individuabili da uno specifico simbolo, basta ruotare l'iPad per connettersi alla pagina di Wikipedia o ad altri siti di approfondimento. In una edizione cartacea questo avrebbe presupposto un impianto di note al margine, che avrebbe aumentato la foliazione del volume in maniera rilevante. Così invece è tutto più fluido e leggero.

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Cosa ti aspetti dall'iPad e dai tablet? Cosa possono aggiungere alla lettura?

In parte ho già risposto. Ma penso che nuove possibilità offerte dai programmi 3D e dalla stereoscopia possano segnare un altro passo avanti nella sperimentazione su iPad. In ogni caso, io resto fedele ad una idea di lettura classica, ma implementata.

App preferite?

Numberlys , Timbuktu e Biophilia (Bjork) sono ancora tra le mie preferite.

Hai provato a disegnare con l'iPad?

Disegno ancora su carta, ma qualcosa ho provato con un programma vettoriale di Adobe per iPad , ma dalla carta non riesco proprio a fare a meno. Certo anche senza Photoshop...

Nota: tutte le immagini sono tratte dall'app per iPad "Diario di un pazzo" e sono (C) Giuseppe Palumbo e interWideo.

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Nicola D'Agostino