Fabio Genovesi, Il mare dove non si tocca
Mondadori
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Fabio Genovesi, Il mare dove non si tocca

Il vincitore del Premio Strega Giovani 2015 torna in libreria con il racconto della sua infanzia

Fabio Genovesi è davvero un cantastorie, di quelli capaci di stupire e tenere accesa l'attenzione dei lettori con pochi, semplici “ingredienti" ben narrati. Lo ha fatto dando voce a tanti personaggi in Esche vive e in Chi manda le onde, che gli è valso il premio Strega Giovani nel 2015. Nel suo nuovo Il mare dove non si tocca va oltre. Con la naturalezza di chi padroneggia la parola e l’arte di raccontare, Genovesi supera la coralità dei suoi primi romanzi per far parlare il bambino che è stato. E il lettore lo segue nelle sue mille avventure, fino a quel punto del mare in cui manca la terra sotto ai piedi e si impara a stare a galla, in acqua come nella vita.

Nel romanzo, Fabio racconta i suoi ricordi dai sei ai tredici anni, con lo stupore e la meraviglia di quell'età in cui si hanno pensieri da grandi, ma si è ancora bambini. Un’infanzia fuori dagli schemi, la sua, vissuta in libertà nella campagna toscana, circondato da adulti privi di grandi mezzi materiali, ma ricchissimi di affetto. Nel villaggio Mancini, in cui vive con la sua famiglia allargata, Fabio cresce lontano dalle convenzioni e dalle mode in voga tra i suoi coetanei, con la testa piena di domande a cui spesso fornisce da solo risposte molto fantasiose. Ha nove zii - cacciatori e comunisti - che si fanno chiamare nonni e usano solo elettrodomestici fabbricati "di là dalla Cortina di Ferro", un babbo che non parla mai, ma aggiusta qualsiasi cosa e una mamma attenta a mantenere viva l’immaginazione negli occhi di suo figlio, facendogli credere che Babbo Natale esiste anche quando Fabio sa che non è vero e che il suo babbo è proprio il Little Tony della televisione: di giorno risparmia la voce perché la sera deve cantare.

I suoi coetanei lo considerano uno “strano”, di quei ragazzini da non invitare alle feste di compleanno, e lui passa attraverso il disagio e la vergogna che si provano quando non ci si sente parte del gruppo. Presto, però, scoprirà che essere "diversi" nasconde delle grandi risorse. Non avere la televisione, ad esempio, lo abitua a inventare storie e a narrarle agli adulti ad alta voce. Proprio come accade ne Il mare dove non si tocca, fatto da tanti racconti perfetti per diventare un audiolibro, o favole della buonanotte da narrare all'infinito.

Fabio Genovesi, Il mare dove non si tocca

Mondadori, 2017

324 p. (19,00 euro)


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Antonella Sbriccoli