Berlin, di Fabio Geda e Marco Magnone
Immagini dal sito https://www.berlin-libro.it/
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Fabio Geda e Marco Magnone raccontano Berlin

La saga dal respiro europeo per giovani lettori ha alle spalle un progetto che va conosciuto

Sette volumi in cantiere - il primo già pubblicato - che usciranno a sei mesi di distanza, con una serialità che ricalca quella delle serie TV. Una storia apocalittica dall’ambientazione ucronica e non distopica, ovvero cristallizzata in un tempo passato, quindi un po’ più rassicurante. Un genere che si rivolge a un pubblico giovane, ma i cui contenuti – e lo sguardo con cui vengono esposti – saranno apprezzati anche dai lettori più maturi. Protagonisti, rigorosamente minorenni, che prendono forma sulla carta, ma espandono la loro vita in maniera autonoma sul web, grazie a un sito in continuo aggiornamento, tanti account social dedicati e a una ricchissima gallery di immagini su Instagram. Ecco, questo è solo l'assaggio di ciò che offre Berlin, un progetto editoriale italiano, ricchissimo e originale, creato daFabio Geda e Marco Magnone.

La saga, ambientata a Berlino Ovest nel 1978, racconta la storia di gruppi di ragazzi divisi in bande rivali, unici sopravvissuti a un virus che uccide chiunque raggiunga la soglia dei 18 anni. Una trama che rientra in un  genere apocalittico, tanto amato dai giovani lettori ma certo non nuovo: Hunger Games, Divergent, Maze Runner (senza dimenticare Anna di Ammaniti) sono solo alcuni dei libri che sfruttano un analogo plot. Ma è la ricchezza di questo progetto a stupire, per i mille modi in cui gli autori hanno deciso di articolarlo e per la filosofia di fondo sottesa a ogni pagina: ciò che dà un senso alla vita non è la sua durata, ma l'intensità con cui viene vissuta. Ce lo hanno descritto proprio Geda e Magnone, sorseggiando uno spritz e rispondendo alle tante curiosità emerse dalla lettura de I fuochi di Tegel, il primo volume della saga. E questo è bastato a infonderci un entusiasmo per Berlinche i lettori troveranno contagioso.

“Una saga scritta a quattro mani è un lavoro appassionante e complesso, con ruoli chiari ma fluidi”, racconta Geda: "Io mi occupo della scrittura per la pagina, Marco Magnone di quella per il web. Poi, ciascuno di noi due fa un editing serratissimo su quello che ha scritto l'altro: è il modo ideale per fornire alla lingua uno sguardo autoriale".

Una storia che nasce da due teste che lavorano insieme, quindi. La macrotrama, nonostante sia già definita, resta estremamente aperta alle contaminazioni che vengono dal contatto tra gli autori, i ragazzi, le scuole, la rete.

"Uno dei punti nodali del nostro progetto è usare il web come una finestra aperta sul libro. Chiunque lo desideri ha l'opportunità di immergersi nella storia e di influenzarla: come faceva Dickens con i suoi racconti di appendice, anche noi aspettiamo la posta dei lettoriper ricevere stimoli che ci sorprendano”, aggiunge Marco Magnone: "Siamo fermamente convinti che fermarsi ad osservare la storia e gli sviluppi dei personaggi sia fondamentale anche per lo stesso autore, per catturarne la verità”.

Fabio Geda, come è nata l’idea della serie e la sua ambientazione in una realtà – quella di Berlino Ovest - che ormai non esiste più?

“Giro per le scuole di tutta Italia dal 2010 e questo mi aperto gli occhi sul fatto che i ragazzini leggono soprattutto saghe: narrazioni lunghe e immersive. Ma in questo campo non ci sono autori europei: abbiamo abbandonato uno straordinario territorio narrativo, regalandolo agli americani. DivergentHunger gamesThe new world, hanno tutti un'ottica americana. Eppure, in Europa abbiamo uno ricchissimo ambiente da narrare. Quando me ne sono reso conto, nel 2012, ho iniziato a ipotizzare un modo per riconquistarlo, continuando a sfruttare le regole del gioco stabilite dagli autori Usa, ma con uno sguardo decisamente europeo. Poi, rileggendo per caso Il signore delle mosche di Goldwin, ho realizzato che sarebbe stato molto bello riportare quell'isola sperduta in mezzo all'oceano in Europa. E Berlino Ovest, negli anni del muro, tra il 1961 e il 1989 era un'enorme isola urbana nell'oceano della Germania Est. Ecco, l'idea di ambientare la nostra storia a Berlino è nata da qui, e anche l’ingresso nel progetto di Marco, che ha vissuto a Berlino e la conosce bene».

E com’è, scrivere libri per ragazzi?

“Scrivere per un adolescente è radicalmente diverso dallo scrivere per gli adulti. Rivolgersi ai ragazzi non significa rendere il linguaggio più semplice e facile, meno ricercato, ma cercare l'esattezza e la precisione nel costruire la scena. La scrittura per ragazzi deve essere chiara, concisa, con capitoli brevi. Per uno scrittore abituato a confrontarsi con libri per adulti, è una sfida difficile. E se si ha in mente di realizzare una saga, lo è ancora di più: per non destabilizzare e rischiare di perdere l'attenzione del lettore, abbiamo pensato che fossero fondamentali il ritmo e la precisione del racconto, la cadenza di uscita semestrale, i capitoli brevi e le dimensioni dei volumi, che non superano le 200 pagine”.

Marco Magnone, ti occupi della parte online della saga: che ruolo svolge il web nel rapporto con i lettori?

Berlin sul web offre un mondo, un intero mondo. La rete è un'arma straordinaria per raccontare con altri mezzi: la saga ha una strada principale - i libri - e tante vie laterali che si muovono online. Il sito, in costante aggiornamento, contiene l'universo dei personaggi e della loro città: ci sono la mappa di Berlino, i diari dei protagonisti prima che il virus si impossessasse della città, la pagina del quotidiano che racconta il primo caso di contagio, ma anche un'area in cui si possono immaginare storie parallele a quelle raccontate dagli autori e creare il proprio mondo di Berlin. Una storia nella storia, in cui chiunque può trovare il proprio punto di contatto. Poi ci sono i social, in particolare Instagram, che, essendo fatto di immagini, piace molto ai ragazzi e la pagina facebook, che ci serve per comunicare con un pubblico più vasto".

Un progetto così articolato merita di essere conosciuto. Come lo state proponendo ai potenziali lettori?

"Attraverso il web, le scuole, il passa parola. E noi, insieme a Berlin, gireremo l'Italia per incontrare tanti ragazzi. Abbiamo già iniziato a presentarlo nelle scuole. In alcune classi abbiamo proposto delle attività immersive, in cui ognuno possa trovare la sua strada, dire la sua sulla società, immaginarsi in un contesto simile a quello dei protagonisti".

Quindi, chi leggerà Berlin imparerà molto anche sull'Europa della Guerra fredda e sulla Germania ai tempi della DDR. Un mix commerciale, storico e letterario da scoprire.


Fabio Geda e Marco Magnone

Berlin, I fuochi di Tegel

Mondadori, 2015

204 p. 

 


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Antonella Sbriccoli