Di tutti i mondi possibili: scoprire il fantasy
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Di tutti i mondi possibili: scoprire il fantasy

Nove autori si confrontano con nove saggi diversi sui topoi principali del fantasy: dalla compagnia di eroi alla figura del cattivo

Di tutti i mondi possibili (effequ 2017) è una raccolta di brevi interventi sul fantasy raccolti da Silvia Costantino a margine di una tavola rotonda indetta da Vanni Santoni tra scrittori e professionisti dell’editoria interessati al tema. Snelli, brevi e legati allo stile e all’esperienza di ciascun autore, i saggi affrontano ciascuno un aspetto diverso del fantasy, per provare a indagare, da prospettive diverse, la materia multiforme di un genere difficilmente incasellabile, in cui rientra la letteratura classica come quella più pop, i cartoni animati e i giochi di ruolo (che, non scordiamolo, se ben gestiti si basano su narrazioni rigorosissime).

Superare barriere
Come infatti nota Licia Troisi nella prefazione, il fantasy è un genere che ha la caratteristica di travalicare le barriere. In Italia, in particolare, è esploso negli ultimi decenni del ventesimo secolo attraverso il librigame e i giochi di ruolo prima, e alcuni cartoni giapponesi – come Magic Knight Rayearth – poi, per insediarsi stabilmente nel nostro immaginario nei primi anni del duemila con la trasposizione cinematografiche di due celebri saghe letterarie: Il Signore degli Anellie Harry Potter (inutile dire che i libri della stessa Troisi hanno fatto la loro parte).

Come possiamo notare, dunque, il fantasy anche in Italia si è sempre espresso attraverso media diversi e proprio questa caratteristica viene data per assodata dagli autori dei saggi di Di tutti i mondi possibili, che affrontano le caratteristiche del genere muovendosi agilmente tra libri, film e cartoni animati. Per una volta, infatti, non è il medium ad essere importante, ma gli archetipi su cui il fantasy si forma (e che sviluppa in una serie di rimandi davvero infiniti).

Storie antiche
Ma cosa si intende quando si parla di archetipi del fantasy? Si va dalla mitologia greca (pensiamo al gruppo degli Argonauti, una vera e propria compagnia dell’anello) a quella norrena (come nel caso degli sviluppi che ha avuto la figura del dio Thor), ma non solo. Lo ricorda Edoardo Rialti nel primo saggio della raccolta, sulla figura del “cattivo”: Satana, ad esempio, è un vero e proprio antagonista narrativo nella Gerusalemme liberata di Tasso, e acquista i primi tratti di “bello e dannato”, che avranno tanta fortuna nella letteratura, grazie alla penna di Milton.

Ma è possibile andare ancora più indietro nel tempo? Sergio Vivaldi, che si occupa del “barbaro”, specchio dell’eroe, ponte tra culture, compagno di avventure o nemico da conoscere e stimare, riscontra che il primo “barbaro” che conosciamo si trova niente di meno che nella “prima narrazione scritta dell’umanità”: l’Epopea di Gilgameš. Si tratta di Enkidu, prima nemico dunque sodale fraterno di Gilgameš. Lo ritroviamo nelle narrazioni più moderne e pop, in Conan, ad esempio, ma anche nei personaggi di Game of Thrones, dai guerrieri Dothraki a Ygritte e i suoi compagni del Popolo Libero.

I topoi del fantasy
Si parte dagli antagonisti, ma sono tanti altri i temi affrontati dagli autori di Di tutti mondi possibili, argomenti che spesso si compenetrano e rimandano l’uno all’altro inconsapevolmente, trovando un fil rouge discorsivo nonostante la vastità della materia del fantasy e le differenze degli autori che via via sono chiamati ad occuparsene. Vanni Santoni si occupa del gruppo degli eroi, forte della sua esperienza di giocatore di ruolo, mentre Matteo Strukul affronta un aspetto importantissimo nel fantasy: la prospettiva femminile e le eroine che hanno fatto la tradizione fantastica, da Crimilde della Canzone dei Nibelunghi, a Katniss Everdeen della saga Hunger Games di Suzanne Collins.

Ci sono i folletti analizzati da Francesca Matteoni, i luoghi del fantastico in cui si addentra Giovanni De Feo, e ancora altre tematiche e altri autori. Tutti questi interventi, come già detto, sono legati da svariatissimi punti in comune, e aiutano a tracciare una mappa per orientarsi tra i topoi principali del fantasy. Se, infatti, si tratta di un genere che accoglie una materia molto ampia, i sentimenti e le riflessioni che tocca si snodano su uno stesso sentiero, verso terre ancora inesplorate, ma rigogliose e ricche di storie da quando l’uomo ha imparato a raccontare i suoi sogni e le sue paure.

Aa. Vv.
Di tutti i mondi possibili
effequ, 2017
131 pp., 10 euro

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Matilde Quarti