Debora Attanasio, "Non dite alla mamma che faccio la segretaria": un memoriale sul porno
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Debora Attanasio, "Non dite alla mamma che faccio la segretaria": un memoriale sul porno

Memorie di una ragazza normale alla corte del re dell’hard Riccardo Schicchi

Scagli la prima rivista osé chi non ha mai pensato che lavorare nel mondo dell’hard sia un privilegio per pochi e poche persone (a)normali.
Così non è stato per Debora Attanasio, ora giornalista, ma con un passato oscuro alle spalle. È stata infatti la segretaria per nove anni di Riccardo Schicchi, il re del porno italiano.

Così è l’inizio effervescente che potrei usare per introdurre il libro di questa settimana. Invece quando arrivo all’ultima pagina, ma davvero all’ultima, a quella dei Ringraziamenti (che come ho sempre detto contengono il vero volto dell’autore in questione), mi commuovo e cambio rotta. Perché quando Debora Attanasio scrive: “Chi non ringrazio affatto è il destino” e la motivazione ad una simile frase, credo che il suo intento, quello di mostrare il vero volto di un mondo e di persone sottovalutate, sia stato centrato.

In Non dite alla mamma che faccio la segretaria (Sperling & Kupfer ) la Attanasio racconta cosa l’ha portata ad entrare in Diva Futura, l’agenzia di Riccardo Schicchi (il “folletto pornografico”), usando le parole e i ricordi che fanno di questo libro un memoriale.
Non un libro a luci rosse, ci tiene a precisare, ma un racconto di come una ragazza sprovveduta vedeva il mondo del porno, quel mondo poi non così anormale, ma così lontano dai sogni di una madre per la propria figlia. Senza nulla di immorale, perché il porno non inquina e non uccide nessuno, quindi si rivela un lavoro come un altro.

Sono entrata nella sede di Diva Futura, l’agenzia di Schicchi, Moana e Cicciolina, perché avevo un mutuo da pagare e nemmeno lo straccio di un lavoro. Ho conosciuto un genio, per il quale ho fatto di tutto: ho risposto al telefono e consolato le ‘stelline’, ho dato topi in pasto al suo pitone e gli ho fatto da ghost writer. Di tutto, tranne spogliarmi o finire sul set. Perché, come diceva il signor Schicchi, “è più facile trovare una pornostar che una brava segretaria”.

Un giornalino porno sul tavolo, un provino nella stanza affianco, tutto per Debora Attanasio, soprannominata “la vestale di Riccardo”, finisce con l’essere normalità.
Non dite alla mamma che faccio la segretaria parla di tutte le donne che hanno ruotato intorno al mondo del porno, le più belle, le più famose: Mercedes, Moana Pozzi, Cicciolina, Milly D’Abbraccio, Eva Henger e tutte le altre. Ma anche degli incontri ravvicinati (molto ravvicinati) con Rocco Siffredi. Gattofilo convinto, talent scout instancabile, imprenditore di grande intuito, il libro racconta anche un insospettabile Riccardo Schicchi.

Un racconto ironico, brillante e molto femminile di una ragazza sbagliata capitata nel posto giusto.

Non dite alla mamma che faccio la segretaria
di Debora Attanasio
Sperling & Kupfer, 2013
(pag. 266)

@violablanca

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Valeria Merlini

Nasco ariete, cresco caparbia maturo risorgendo. “Ho capito che sei una fenice, rinata dalle tue stesse ceneri e per far questo ci vuole una grande forza d'animo, chapeau Vale”. Un’insospettabile (donna) mi ha scritto queste parole. E allora ho capito, una volta di più, che si può mollare tutto e ricominciare. Inizio allora a leggere. Poi a scrivere. Poi ancora a leggere e a scrivere. Via così. Mai fermarsi. Mai accontentarsi. Lamentarsi sempre. Una lettera mirata ha fatto sì che finissi nel posto giusto. Panorama.it. Questo. Una sfumatura (anzi tre, quelle del grigio, del nero e del rosso per la precisione) mi hanno relegata nel mondo del Sexy&Co., fatto di pizzi e mascherine, di frustini e di latex, di sex toys e sexy boys. Libri erotici? Il mio pane (e ho detto pane!) quotidiano.

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