Cinquanta sfumature. Le donne e la sottomissione: esiste davvero?
Lifestyle

Cinquanta sfumature. Le donne e la sottomissione: esiste davvero?

Prima puntata di un viaggio nell’universo delle lettrici e non della trilogia che (forse) dovrebbe insegnare la sottomissione

Se ne parla ancora perché se ne legge ovunque. Non ditemi che non ci avete fatto caso: accanto agli affezionati lettori di freepress in metropolitana e sul tram, si è affiancata un’orda di donne (ma anche uomini) che la mattina ha deciso di iniziare la giornata con qualche pagina dei romanzi più hot del momento. È innegabile. Segno che l’arrivo del freddo non calma i bollenti spiriti, anzi…

E continua quindi anche il nostro viaggio nel mondo delle Cinquanta sfumature, questa volta per tentare di capire se il fenomeno sottomissione che accompagna il tema centrale della trilogia ha trovato appiglio nella nostra realtà. Come molti sostengono, ma poche evidentemente confessano.

Il campione delle mie donne intervistate è vario: per età (dai 34 ai 56), occupazione, credo, localizzazione geografica. Ma tutte con una vera passione per la letteratura, tutte lettrici.

La prima sorpresa. Quando non si è appagate... dalla lettura.
La maggior parte delle donne intervistate che ha letto un solo libro o la trilogia completa, ha voluto esprime la propria opinione. I commenti sono stati del tipo: "Penso che le sfumature di grigio che ho letto sia un romanzo abbastanza irreale. Peccato che Mr. Grey non abbia riso di più, sarebbe stato molto più vincente, perché si sa, a noi donne ci devono far ridere…". Un’altra lettrice: "Ho acquistato i tre libri, letto solo il primo e rinunciato a seguirne la trama negli altri due. Ricordi gli Harmony? Ecco, forse poteva darmi più soddisfazione. C'è bisogno di dire ogni volta che facevano sesso che lui apriva la bustina del profilattico? E lei che si mordeva sto’ labbro?".

Una lettrice avida e curiosa segue il consiglio dell’amica: "Ho letto casualmente il libro poco tempo prima che venisse fuori il putiferio che la sua lettura ha suscitato tra il popolo dei lettori. L'ho comprato dopo che, andando al supermercato con un'amica inglese, guardando lo scaffale dei libri lei, con uno strano sorrisetto mi ha chiesto se lo avevo letto. Ad un mio diniego mi dice: "divertente, se ti capita leggilo, in Inghilterra è un caso". Alla prima occasione, ricordando il suggerimento, l’ho acquistato in una bancarella (pure un po’ imbarazzata, ti dirò, anche perché nel frattempo mi ero informata meglio riguardo la trama dell’incriminato). Devo dire che dopo aver letto le prime cento pagine volevo abbandonare il libro ma, sebbene non ho mai cambiato opinione riguardo la non accattivante scrittura, ecco, man mano che la trama si faceva più hot per curiosità ho continuato a leggere".

Qualcuna si dilunga e racconta qualcosa in più. "Non ho letto il libro in questione perché non mi ha suscitato l'interesse di farlo né gli entusiasmi delle lettrici né tanto meno le recensioni. Fondamentalmente scelgo le letture sulla base di mie curiosità, ma posso anche farmi suggerire testi purché si parli di buona letteratura. Ma so ovviamente che il successo di questa trilogia, o solo del primo volume, stia nell’avere affrontato il contorto tema del rapporto uomo donna attraverso le vicissitudini sessuali dei protagonisti che imparano a conoscersi vivendo una relazione dagli equilibri distorti e cangianti".

Se non è stato completamente gradito per i motivi elencati più sopra, qui a seguire una donna con le idee molto chiare: "Ho letto i libri. Tutti e tre. Questa estate e per caso. Ignoravo il fenomeno mediatico, ma ho fatto in fretta a capirne le proporzioni. I libri in sé non approfondiscono nulla, i caratteri sono inverosimili e il lieto fine con bambini? Per favore!".
Sottolineo anche le risposte avute da chi non ne ha letto nemmeno uno, poiché riporta evidentemente il pensiero di coloro che si sono tirati fuori dal dibattito. "Un'amica mi ha raccontato di aver letto il primo e mi dice che l’ha trovato poco eccitante, gli atti amorosi, che avrebbero potuto creare qualche rimescolamento se ben scritti, lasciano indifferenti tanto che mi sono domandata: “ma come, non è questo forse un libro definito hard?”. In questa categoria rientra anche questa voce: "Cinquanta sfumature di grigio, nero o rosso non li ho letti. Non leggo quasi mai i casi letterari. Ma è impossibile non saperne qualcosa".

Consigli di lettura.
Il rosso e il nero di Stendhal (Dalai)
Jane Eyre di Charlotte Bronte (Newton Compton)
La noia di Alberto Moravia (Bompiani)

Quelle che si sbottonano.
Quanto detto sino ad ora fa sorgere una domanda: la sottomissione femminile esiste davvero? Perché tutti ne hanno scritto, tutti ne sanno, ma allora, dove si sono cacciate queste donne che sembrano solo disposte a seguire i nuovi diktat in fatto di sesso? Ma come, non hanno imparato nulla dalla lettura?
"Lasciando perdere le astuzie della brava scrittrice e le pecche dei romanzi, devo dirti che mi sono scoperta anziana, perché ignoravo del tutto l'esistenza di un mondo sotterraneo, ma nemmeno molto, legato all'eros. La mia esperienza non trova molti appigli nella sottomissione ma soprattutto nel gioco così ben inscenato e rappresentato come fosse una pièce teatrale. Ciò che a me intriga è la sfumatura (!) legata all'eros, attimi e gesti a volte impalpabili e per nulla riconducibili ad uno stereotipo. Fra le lenzuola sono istintiva, ma per nulla incline alla sottomissione, nemmeno per gioco.
Trovo che la sottomissione erotica fra uomo e donna sia un gioco che piace ad entrambi per motivi diversi ma complementari; a lei piace la finta sottomissione, perché la vera padrona è lei, che decide i modi e i tempi. A lui piace il far finta di ritrovare la femmina da possedere come in una visione atavica molto distante dalla vita reale e per questo attraente".

Le lettrici, appare evidente, hanno altre argomentazioni da portare sul tavolo della discussione. "Non c'è sottomissione se mantieni il rispetto dei tuoi sentimenti, se non ti forzi, ma ti abbandoni. Pensiero che condivido con questo brano letto in Piattaforma di Michel Houellebecq:

"È impossibile fare l'amore senza un certo abbandono, senza l'accettazione, quantomeno temporanea, di una condizione di dipendenza e di soggezione. Esaltazione sentimentale e ossessione sessuale hanno un'origine comune: derivano entrambe da un parziale oblio del proprio ego; è un campo nel quale è difficile realizzarsi senza perdersi”.

Ed è questo secondo me l'oblio del proprio ego: devi smettere di pensare a che tipo di donna o ragazza sei, o vuoi essere, per lui, e devi solo viverti".

Anche se non le sono piaciuti, questa donna tiene a contestualizzare l’effetto bomba che il romanzo ha avuto sulle sue (evidenti) repressioni sessuali: "All’overdose romantica dei Twilight, mancava giusto l’ingrediente sesso. E la James l’ha capito. Quante donne non soddisfatte sessualmente esistono? Non si contano. Il successo della James è direttamente proporzionale all’insoddisfazione femminile che, si sa da tempo, è incommensurabile. Ma, senza entrare nel merito delle ragioni di cotanta insoddisfazione, non credo che il vero tema sia la sottomissione. Perché è vero che la donna immagina per eccitarsi: vive una storia. Se è scritta da qualcun altro, si fa meno fatica. Parte poi l’immedesimazione. Certamente, è da sottolineare che non ce le sussurriamo più queste cose, ma è giunto il tempo di dircele apertamente. E la James è stata un perfetto trampolino di lancio per capire le proporzioni di tutte le fantasie sessuali silenti femminili, indipendentemente dal tipo.
La mia esperienza? Bè, diciamo che mio marito ringrazia la James. Ma anche io ti confermo che ho passato quattro giorni (tanto mi ci è voluto per leggere la trilogia) a provare desiderio anche per tombini! Nel dettaglio, parlavo con il povero marito delle mie fantasie e lui un po’ basito e un po’ incredulo mi guardava sospettoso. Poi gliel'ho data e ha pianto. Mi sentivo potente, e ci ho giocato con questa bella sensazione di libertà!".

Tra le tante voci, anche chi sottolinea che le regole non esistono: "Leggendo il libro mi sono molto immedesimata nella studentessa, perché noi donne quando amiamo lo facciamo al mille per mille, senza tabù. Accettiamo tutto dall'uomo che amiamo passando anche al masochismo. Facciamo degli esperimenti sessuali, delle acrobazie che magari ti impediscono di camminare per giorni interi....
È vero che la donna davanti all’uomo potente rimane molto colpita, ma non è detto che passì ad essere un suo strumento, soprattutto se anche la donna si sente forte, con una sua stima personale. È anche vero che sotto le coperte c'è uno sdoppiamento della personalità, perché entra in gioco un'altra parte della nostra mente, più fantasiosa, dove le regole non esistono".

Consigli di lettura.
Troppo amore di Grandes Almudena (Guanda)
Piattaforma. Nel centro del mondo di Michel Houellebecq (Bompiani)
Taccuino di un vecchio sporcaccione di Charles Bukowski (Guanda)    

Continua…

@violablanca

I più letti

avatar-icon

Valeria Merlini

Nasco ariete, cresco caparbia maturo risorgendo. “Ho capito che sei una fenice, rinata dalle tue stesse ceneri e per far questo ci vuole una grande forza d'animo, chapeau Vale”. Un’insospettabile (donna) mi ha scritto queste parole. E allora ho capito, una volta di più, che si può mollare tutto e ricominciare. Inizio allora a leggere. Poi a scrivere. Poi ancora a leggere e a scrivere. Via così. Mai fermarsi. Mai accontentarsi. Lamentarsi sempre. Una lettera mirata ha fatto sì che finissi nel posto giusto. Panorama.it. Questo. Una sfumatura (anzi tre, quelle del grigio, del nero e del rosso per la precisione) mi hanno relegata nel mondo del Sexy&Co., fatto di pizzi e mascherine, di frustini e di latex, di sex toys e sexy boys. Libri erotici? Il mio pane (e ho detto pane!) quotidiano.

Read More