Cinquanta sfumature di Grigio, letto da Isabella Santacroce
(Foto Vincenzo Coraggio/LaPresse)
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Cinquanta sfumature di Grigio, letto da Isabella Santacroce

Vi siete bevute il cervello. Il romanzo, al primo posto di tutte le classifiche del mondo, testimonia il declino finalmente definitivo della mente umana

, letto al femminile. Da Isabella Santacroce*

È mancante in E. L. James qualsiasi accenno possa seppur vagamente ricordare l’erotismo, non un tenue bagliore di bellezza nelle sue fattezze a rincuorarci. E. L. James ha scritto un libro a lei del tutto somigliante: infima narrativa destinata a elettrizzare mogli quasi vergini solite a giacere missionarie sotto il peso morto di un consorte minidotato, malinconiche creature invalidate da un malfunzionamento dei muscoli oculari estrinseci. Il sadomaso, narrato con vorticosa infelicità di scrittura, diviene legatura di salumi, fustigazione di pantofoline scozzesi, punizioni inferte da un demente ammutinato a un organo parenchimatoso esecratore dei vertebrati. Il sesso qui possiede le sembianze di una scapola alta congenita, la sensualità ha in sé il profilo adunco di un sussurrio di frasette carnevalesche rese atroci da disfonie spasmodiche, e la protagonista Anastasia, benché descritta come ventenne graziosa, mai abbandona la tragica fisionomia di E. L. James . Il romanzo, al primo posto di tutte le classifiche del mondo, testimonia il declino finalmente definitivo della mente umana.

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* 42 anni, scrittrice

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