Anna sta mentendo di Federico Baccomo
Giunti
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'Anna sta mentendo' di Federico Baccomo. La recensione

Una storia basata sul privilegio di conoscere la verità nascosta dietro le bugie dei nostri interlocutori

Siamo così terribilmente dipendenti dalla tecnologia che l’idea di affidarci ad un oracolo tecnologico non appare nemmeno poi così lontana dalla realtà.
Cosa accadrebbe infatti se l’uso quotidiano che tutti noi facciamo di un’applicazione come Whatsapp si rivelasse utile non solo per intrecciare ed intessere relazioni (di ogni genere), ma per indagare i reali pensieri dei nostri interlocutori?

In Anna sta mentendo (Giunti) Federico Baccomo si è proprio immaginato questo: usare un’app come fosse lo specchio della regina cattiva, cioè in grado di rispondere ad ogni nostra più piccola (e intima) curiosità sulle reali vite di chi ci sta accanto. Ovvero, possedere il privilegio di conoscere la verità dietro le bugie dei nostri interlocutori

Auspicabile? Forse.
Solo in un primo momento, ma pensateci bene: vorreste davvero sapere tutto ma proprio tutto quello che gli altri pensano realmente?

In questo come in molti altri risvolti il protagonista Riccardo, suo malgrado, si trova avviluppato nella rete (proprio il caso di dirlo) di una nuova applicazione quando Whatsapp smette di funzionare. Per poter andare avanti e leggere i messaggi che si sta scambiando con Anna occorre eliminare prima quella dannata schermata. Va bene, accetto tutto, ma fammi tornare ai messaggi con Anna.

E invece…
Invece cliccando su quell’icona si passa istantaneamente da Whatsapp a WhatsTrue. Tutto uguale, stessa messaggistica, cambia il colore che da verde è ora rosso. E poi un solo piccolo dettaglio: la persona con cui stai chattando non sempre “sta scrivendo”. Spesso, molto più spesso di quanto possiamo immaginare, “sta mentendo”.

E allora tutte le teorie che ci siamo costruiti, gli schemi, le illusioni e mettiamoci anche i castelli di carte, con una semplice frase si sgretolano e cadono miseramente a terra. Non sta scrivendo, sta mentendo!

Riccardo si trova imprigionato in questa nuova versione che lo porterà ad andare oltre e indagare per il gusto di sapere se la gente mente e, in caso affermativo, perché lo fa.
Il rapporto con Anna precipiterà quando un semplice aggiornamento alzerà la posta in gioco: non solo Anna sta mentendo, ma Anna sta anche facendo altro. E altrove.

La storia quindi assume nuovi risvolti: curiosità, ma anche meraviglia, divertimento e ansia come risultato di una nuova ricetta tecnologica. Un universo fantastico a metà tra Orwell e Dick in cui un ineludibile sorvegliante riesce a filtrare la sovrabbondante mole di dati prodotti dai flussi comunicativi distinguendo tra verità e bugia, confermando o smentendo.
In cui WhatsTrue non è più semplice materia da romanzo. Si va ben oltre.

Solo quando quello che sembrava tutto uno scherzo o una messinscena decolla sulla via del non ritorno, Riccardo capirà di essere parte attiva dell’aspetto psicologico dell’Esperimento.

Baccomo ha avuto ora, come spesso accade, la grande intuizione di creare una storia che ci coinvolge perché già parte della nostra quotidianità. Il modo cinico e scanzonato con cui presenta gli eventi, anche quelli più drammatici, fanno sì che mai il filo del discorso si interrompa e la curiosità ci spinge a proseguire nella lettura per sapere come si svilupperanno le dinamiche di un romanzo in cui alla fine, solo il buon senso, avrà la meglio. Come non sempre accade.

Anna sta mentendo
di Federico Baccomo
Giunti, 2017

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Valeria Merlini

Nasco ariete, cresco caparbia maturo risorgendo. “Ho capito che sei una fenice, rinata dalle tue stesse ceneri e per far questo ci vuole una grande forza d'animo, chapeau Vale”. Un’insospettabile (donna) mi ha scritto queste parole. E allora ho capito, una volta di più, che si può mollare tutto e ricominciare. Inizio allora a leggere. Poi a scrivere. Poi ancora a leggere e a scrivere. Via così. Mai fermarsi. Mai accontentarsi. Lamentarsi sempre. Una lettera mirata ha fatto sì che finissi nel posto giusto. Panorama.it. Questo. Una sfumatura (anzi tre, quelle del grigio, del nero e del rosso per la precisione) mi hanno relegata nel mondo del Sexy&Co., fatto di pizzi e mascherine, di frustini e di latex, di sex toys e sexy boys. Libri erotici? Il mio pane (e ho detto pane!) quotidiano.

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