3 libri per ricordare Gitta Sereny, fondamentale storica del nazismo
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3 libri per ricordare Gitta Sereny, fondamentale storica del nazismo

È morta all'Addenbrooke's Hospital di Cambridge la giornalista che ha raccontato al mondo gli orrori della Germania di Hitler

Se n’è andata Gitta Sereny. La giornalista e storica di origine austro-ungherese (ma di adozione britannica) si è spenta giovedì scorso dopo una lunga malattia, anche se i familiari hanno preferito annunciarne il decesso solo nella giornata di ieri.

Nata a Vienna il 13 marzo 1921, la Sereny ha dedicato gran parte della propria vita di scrittrice all’analisi e all’approfondimento dei drammi riguardanti l’Olocausto e la Germania nazista. In questo senso la sua opera più densa e celebre rimane senza dubbio In quelle tenebre (1974), libro intervista a Franz Stangl, il boia di Treblinka. Ecco alcuni dei suoi scritti maggiormente significativi.

In quelle tenebre
Scritto nel 1974, è frutto degli svariati colloqui con Franz Strangl, il comandante del campo di Treblinka, condannato all’ergastolo per aver dato la morte a centinaia di migliaia di persone. L’agghiacciante confessione dell’ex kommandant rompe il silenzio sui meccanismi della macchina nazionalsocialista, offrendo un punto di vista interno che per lucidità e follia spiazza, spaventa, lascia inebetiti.

In lotta con la verità
La biografia di Albert Speer, architetto personale di Adolf Hitler e ministro per la produzione bellica del Terzo Reich. Gitta Sereny vide per la prima volta Speer nel 1946 quando, poco più che ventenne, poté assistere in prima persona al processo di Norimberga. Anni dopo fra i due si instaura una singolare amicizia: il risultato è un’opera che, oltre a ricostruire la vicenda politica e umana di un uomo controverso, si addentra con coraggio tra le paludi del più grande crimine del Novecento.

Grida dal silenzio
Nella carriera della giornalista britannica c’è stato spazio anche per temi strettamente legati alla cronaca. Su tutti, uno le stava particolarmente a cuore: cosa può trasformare un bambino in un assassino? Nel 1968 Mary Bell, undicenne di Newcastle, uccise senza motivo due bambini di quattro e tre anni, venendo successivamente condannata al carcere a vita. A trent'anni dai fatti, ormai libera, Mary Bell decise di ripercorrere il suo intero passato con l’aiuto della Sereny, dando così vita a un libro che accese furiose polemiche nel Regno Unito.

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Davide Decaroli