"La vita nana", una grande allucinazione
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"La vita nana", una grande allucinazione

Il primo romanzo del ferrarese Dal Buono: una saga minimalista (nel senso delle dimensioni) sule atrocità della Storia

Volete un libro visionario e spiritoso, grottesco e allucinato? Vi intriga la buona scrittura, quella che vi afferra alla gola ma insieme gioca su un lessico curato? Allora non potete perdere La vita nana, il primo romanzo di Enrico Dal Buono (Boldini & Castoldi, 32o pagine, 16 euro), che sarà in libreria da giovedì 19 novembre.

Dal Buono, nato a Ferrara nel 1982, ha inventato una storia bizzarra:  dietro ai grandi uomini (nel bene e nelmale) della storia mondiale, Dal Buono ha immaginato che non ci fosse la solita grande donna, bensì un piccolo uomo. Un nano.

Secondo Dal Buono, Napoleone non era solo quando comandava le truppe francesi alla disfatta della Beresina. E non era solo neanche nel giorno della sua incoronazione in Notre-Dame. Ad assisterlo, e a consigliarlo in ogni momento della sua epopea, il generale-imperatore aveva al fianco Orestino, geniale nano appassionato del gioco del nascondino. Senza Orestino, la Storia non sarebbe stata la stessa. Allo stesso modo, era il nano Robertuccio a spingere Hitler verso il suo delirio di onnipotenza, guidandolo nel tentativo di distruzione degli ebrei.

Ma la storia è più complessa di così e continua fino a oggi. Si gioca ai tempi nostri in Italia, ma anche Africa, alle spalle di un dittatore sanguinario. È direttamente dal Libro sacro dei nani che scopriamo le regole del "grande gioco del mondo": i nani hanno sempre retto e indirizzato le sorti del genere umano, spinti dalla loro stessa voracità.

Quando, contravvenendo a ogni regola, un nano si accoppia con un’umana, dà origine alla "Stirpe Bastarda". E l’Infimo Nano, che nasce da questa deriva, avrà la possibilità di stravolgere una volta per tutte il destino del mondo. Soltanto un vecchio medico potrebbe fermarlo, ma…


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Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

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