L'amore non ha fine, Kathleen MacMahon: "La crisi ci ha costretti a trovare ciò che conta veramente"
Neil MacDougald
Lifestyle

L'amore non ha fine, Kathleen MacMahon: "La crisi ci ha costretti a trovare ciò che conta veramente"

La scrittrice irlandese, caso letteriario nel suo Paese, ci presenta il suo libro appena uscito in Italia: "Amare ed essere amati sarà sempre la cosa più importante della vita"

"Era un piovoso lunedì mattina di metà autunno quando Bruno Boylan mise finalmente piede nella terra dei suoi avi".

Era il 2008, l'impero Lehman Brothers era appena crollato, da lì a poco Barack Obama sarebbe diventato presidente americano. Su questo scenario di turbolento cambiamento si apre L'amore non ha fine (Bompiani, 361 pagg.), divenuto in poco tempo caso letterario in Irlandae ora uscito in Italia.
L'autrice è Kathleen MacMahon, giornalista di esteri della rete televisiva irlandese RTE, che intesse nel suo romanzo d'esordio una storia d'amore e coraggio, dove la crisi finanziaria che ha avvolto le economie internazionali e l'Irlanda è sfondo e inevitabilmente motore d'azione.

Bruno, quarantanovenne newyorkese di origini irlandesi, ha perso il lavoro da "tre settimane che sembravano tre anni". Ne ha approfittato per recarsi in Irlanda, alle tracce delle sue origini. Addie, trentottenne, è una sua lontana cugina. Anche lei ha perso il lavoro e "immagina che la sua vita sia in declino". Seguono l'incontro tra i due, l'amore, e la sensazione che dalla perdita si possa riattribuire il giusto valore alle cose e ai sentimenti.

Panorama.it incontra la scrittrice.

Kathleen MacMahon, lei è giornalista di esteri. Cosa l'ha spinta a scrivere un romanzo d'amore? Come nasce L'amore non ha fine?
"Non è partito come un romanzo d'amore. Il punto d'inizio è stato il personaggio di una donna che si avvicina ai quarant'anni e che è un po' ammaccata dalla vita. Volevo che riscoprisse la gioia di vivere. Mi sono resa conto che questo sarebbe successo se nella sua vita fosse entrato l'uomo giusto e che attraverso gli occhi di lui lei avrebbe potuto vedere la vita con una nuova energia".

Nel suo libro si parla anche di crisi economica. Come vede la situazione attuale internazionale e soprattutto come e quando crede che ne usciremo?
"Scrivendo di cronaca la cosa veramente interessante è che non sai mai come andrà a finire, non è possibile saperlo, ma non c'è dubbio che siamo in un momento di grande cambiamento e quindi anche di grande interesse per uno scrittore".

Crede che l'amore possa avere valore salvifico, può essere un'ancora a cui aggrapparsi in momenti difficili?
"Certamente sì, nessun dubbio. Penso che in momento di difficoltà siamo tutti costretti a trovare le cose che ci danno la forza e che sono veramente importanti per la nostra vita, che non cambiano, che non sono materiali. Per chiunque di noi, giovane o vecchio, uomo o donna, amare ed essere amati sarà sempre la cosa più importante della vita".

Bruno va in Irlanda alla ricerca delle sue origini. L'Irlanda è una regione affascinante ma ferita. Ci parli un po' della sua terra...
"Il paese dove arriva Bruno è un paese restio a riflettere sul proprio passato e le famiglie che incontra sono molto diffidenti, non vogliono analizzare la propria storia perché hanno paura di quello che potrebbero scoprire. L'attuale crisi economica ci ha costretti a vedere chi siamo e che cosa è importante per noi, un po' come succede ai personaggi del libro".

L'elezione di Obama ha dato una ventata di speranza. Ma ora che la speranza non basta, cosa si aspetta dalle prossime elezioni americane?
"Certo non ne conosco l'esito, non credo che nessuno possa prevederlo. Certamente seguirò le elezioni con grande interesse, da buona giornalista non c'è nulla di più entusiasmante delle presidenziali Usa".

Prima di L'amore non ha fine aveva già scritto un altro libro, non pubblicato.
"Penso che il mio primo libro non sia stato pubblicato per una questione di tempistiche. Eravamo proprio all'inizio della recessione e tutti ci pensavano due volte prima di investire in un progetto. L'editoria, come qualsiasi altro settore economico, era attanagliata dalla paura ma io l'ho presa con filosofia. Non avevo ancora accettato l'idea di rendere pubblico il frutto del mio lavoro, anche dal punto di vista personale i tempi non erano giusti. Poi quando è uscito questo libro i tempi erano maturi e io ero pronta".

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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