John Lennon, le lettere inedite
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John Lennon, le lettere inedite

A 50 anni da "Love Me Do" e nel giorno in cui John avrebbe compiuto 72 anni escono in contemporanea mondiale. In Italia da Mondadori

Se fosse ancora vivo forse oggi John Lennon avrebbe un blog. La sua scrittura, sempre intima e diretta, spesso accompagnata da quelli che Yoko Ono definisce "disegnini serpeggianti", si sarebbe trovata perfettamente a proprio agio in Rete.

E' l'impressione che si ha leggendo queste Lettere , pubblicate in contemporanea mondiale il 9 ottobre, giorno in cui Lennon avrebbe compiuto 72 anni. Duecentottantecinque scritti, intesi nel senso più ampio del termine: autografi, biglietti di auguri, schizzi, poesie, liste della spesa, telegrammi, raccolti in ordine cronologico e commentati da Hunter Davies, uno dei più completi conoscitori del mondo dei Beatles, l'unico ad aver realizzato una biografia ufficiale della band e ad averne seguito la storia da quando i Fab Four erano ancora i Querryman .

Davies accarezzava da tempo l’idea di pubblicare gli scritti inediti di Lennon, ma soltanto nel 2010 ha avuto l’autorizzazione a procedere da Yoko Ono, detentrice dei diritti delle opere. Ha cercato minuziosamente i testi inediti di John tra parenti, amici, collezionisti di tutto il mondo e via web con un appello che risale a più di un anno fa. La sua dettagliata conoscenza dei ragazzi di Liverpool gli ha permesso di amalgamare questi frammenti in ordine cronologico e di dividerli in capitoli. Ventitré parti, ognuna fornita di una ricca introduzione che racconta la storia dei Beatles e poi entra nei meandri di quella di John, dall'infanzia fino a quel terribile 8 dicembre 1980, quando fu ucciso davanti all'ingresso della sua abitazione a New York.

John scriveva quasi esclusivamente a mano su qualunque cosa gli capitasse: cartoline, fogli di carta, biglietti. Era bravo con le vignette, spesso caustico nei suoi giudizi e sempre schietto. Le sue lettere erano indirizzate a familiari, amici, ammiratori, estranei, giornali, organizzazioni, avvocati, lavanderie, insomma a chiunque verrebbe contattato via email o con una telefonata.

Leggere questi frammenti in successione restituisce un Lennon dalle mille sfaccettature e riserva qualche sorpresa anche ai fans più accaniti. Si passa dalla dolcezza e dalla poesia dei biglietti di ringraziamento inviati ai primi appassionati dei Beatles e delle lettere d'amore a Cynthia , la prima moglie, a parole rabbiose, come quelle contenute nel "Farneticamento di John"- così venne ribattezzata la lettera di Lennon a Paul McCartney che nel 1971 segnò la fine della loro amicizia. Le parole di John sono sagge, divertenti, folli, arrabbiate, militanti, a volte senza senso. Vi si respira l’aria degli anni Sessanta e Settanta, in cui sembrava possibile immaginare un futuro diverso e migliore.

Dai tempi di Amburgo all’esplosione della beatlemania, dal viaggio in India all'incontro con Yoko-Ono e al suo trasferimento a New York, dove inizia il periodo delle battaglie in nome di un mondo senza proprietà all'insegna di "Peace & Love". Seguono gli scritti più seri con la macchina da scrivere (nel 1974 John impara a dattilografare), gli anni segnati dall'arrivo del figlio Sean e dal Dakota Building. Fino alla composizione delle canzoni contenute in Double Fantasy e all'ultimo autografo, dedicato alla centralinista degli Studi della Record Plant in cui John si trovava l'8 dicembre 1980, prima di tornare verso casa. Con l'ultima parola che scrisse: Love.

John Lennon, Le lettere, Mondadori, 2012, 390 p.

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Antonella Sbriccoli