“Il professionale. Avventure scolastiche”, Ugo Cornia ci racconta un anno di vita alla scuola professionale
Pensieri e parole si intrecciano nel racconto, quasi orale, di un professore precario al professionale
Di libri sul mondo della scuola ne sono usciti parecchi nell’ultimo anno. Ho apprezzato particolarmente per sincerità ed ironia quello autobiografico di Silvia Dai Pra, Quelli che però è lo stesso edito da Laterza, in cui l’autrice racconta speranze, delusioni e conquiste di una giovane professoressa di italiano in un anno di insegnamento in una scuola professionale di Ostia.
Ho letto recentemente sul Corriere della sera - La lettura, in una recensione di Alessandro Beretta, che un tentativo simile, ma più romanzato, è stato fatto recentemente da Ugo Cornia con Il professionale. Avventure di un anno scolastico:
“ La vita di un insegnante precario di provincia non ha niente di comune, almeno se a raccontarla è la voce inconfondibile del modenese Ugo Cornia che in “Il professionale. Avventure scolastiche” la trasforma in un’avventura fatta di piccoli episodi, personaggi, “ragionamenti” che deragliano dalla quotidianità grazie ad una venatura di follia.”
Le premesse dunque sono buone, Ugo Cornia racconta in prima persona il mondo della scuola cercando di cogliere il lato anarchico e surreale della quotidianità di un insegnante precario della scuola professionale.
“Questo libro è all’incirca un anno e mezzo della mia vita. Un giorno, proprio mentre stavo guidando per andare a lavorare, mi è venuta di colpo l’idea di licenziarmi. Così ho fatto: sono tornato a casa e avevo addosso quella tipica felicità del licenziarsi, che non so se sia esattamente opposta alla tristezza di essere licenziati. Poi son rimasto senza soldi e, quasi contemporaneamente, senza una donna. Una mattina squilla il telefono e era una scuola che mi chiedeva se ero disposto a fare una supplenza sul sostegno, e io gli ho detto che mi ero licenziato e quindi ero stato depennato dalle graduatorie, e loro mi hanno detto che per quell’anno non avevano depennato, quindi che gli dicessi se accettavo o no, allora io gli ho detto che arrivavo subito, perché a quel punto c’era da baciarsi i gomiti a tornare a insegnare.”
La scuola in questione è un professionale che, per assurdo, è nello stesso edificio della scuola che Ugo aveva lasciato pochi mesi prima. Così incomincia la sua avventura di insegnante nella scuola professionale, dove la vita di studenti e professori scorre in una maniera del tutto particolare.
“Quell’altra scuola dove andavo a finire era un professionale dove, come in tutti i professionali, le cose vanno avanti in un modo un po’ sballato (ma dove anche ci si diverte abbastanza a guardare i numeri di alto circo degli studenti, e dove tutto funziona un po’ alla rovescia)."
Con uno stile molto vicino alla narrazione orale, in cui riflessioni e parole si confondono nel flusso di pensieri del protagonista, Ugo Cornia ci porta nel surreale mondo della scuola con un punto di vista del tutto inedito, uno sguardo divertito e disincantato sui ragazzi, che conosciamo sempre troppo poco, e sull’assurda quanto reale precarietà degli insegnanti.
Ugo Cornia è nato a Modena nel 1965, dove tuttora vive e dove insegna filosofia e sostegno in una scuola superiore. È uno scrittore: ha pubblicato diversi romanzi per Sellerio e, più recentemente, Le storie di mia zia (e di altri parenti) per Feltrinelli, Operette ipotetiche per Quodlibet e Autobiografia della mia infanzia per Topipittori, oltre ovviamente al suo ultimo Il professionale. Avventure scolastiche, Feltrinelli, 2012.