Il Creasogni, favola moderna di mezza estate
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Il Creasogni, favola moderna di mezza estate

Simone Toscano, cronista per il programma televisivo "Quarto Grado", sceglie di raccontare il bene e il bello della vita

Senza sogni non si va da nessuna parte. E senza speranze, senza obiettivi positivi da raggiungere, la vita è vissuta solamente a metà. È questo il messaggio – chiaro, diretto – che arriva dalle pagine del romanzo Il Creasogni di Simone Toscano (Ultra Edizioni, 192 pagine, 16 euro), una favola moderna a metà tra Il piccolo principe e le atmosfere "timburtoniane" del film Big Fish, in cui il lettore viene a contatto con Ettore, il triste protagonista, che ha un dono unico al mondo: sa di quale materia sono fatti i sogni.

Ne conosce l’essenza lieve, che ha imparato a modellare, nella forma e nei colori, nelle sfumature e nei dettagli, riuscendo a creare visioni bellissime e avvolgenti.

Proprio così: Ettore è un creatore di sogni. Come fosse un artigiano, impegnato al tornio per dare vita ad un vaso, così Ettore lavora ai sogni che gli vengono commissionati. Nella piccola comunità di Mangiatrecase spetta a lui il compito di esaudire le richieste di chi non vuole rinunciare a inseguire un sogno. Per tutti costruisce illusioni su misura, Ettore, tranne che per sé e per la sua particolare “famiglia”: un cagnetto che lo segue come un’ombra, Cerino, e un bambino, spuntato anche lui dal nulla, Catello.

Dietro questa apparente serenità ribolle però un mondo di speranze infrante, di assenze e rimpianti, di amori perduti. Ettore convive con “un sottile velo di tristezza sugli occhi”, un passato duro che lo rende schivo e apparentemente distaccato verso il resto del mondo.

Sarà un evento drammatico come l’improvvisa scomparsa del bambino a risvegliare i cuori dei protagonisti che troveranno la forza di superare le difficoltà della vita e di sognare ancora, con coraggio. Un romanzo lieve e delicato come un sogno, ingenuo e difficile come l’amore, vero come la vita stessa. Un piccolo fenomeno sul web, uno dei libri più discussi dal mondo dei blog letterari, che a decine oramai ne hanno parlato, contribuendo ad un passaparola che cresce di giorno in giorno.

Il Creasogni è un libro che sicuramente stupirà quanti conoscono Simone Toscano per il suo lavoro di cronista per il programma televisivo Quarto Grado. Da chi racconta di misteri, di gialli, di assassini da incastrare, ci si sarebbe aspettati un thriller, un noir in punta di penna, da leggere coprendosi in parte gli occhi per non essere troppo spaventati.

E invece Toscano sceglie di raccontare non il Male con cui si viene a confrontare ogni settimana, stavolta, ma il Bene. Perché il libro è una riscoperta continua dei valori più alti della vita, i più semplici, raccontati con toni avvolgenti, che lo rendono un libro adatto alle letture estive, lì dove si gettano a mare i problemi di ogni giorno e si cerca di ritornare proprio ai valori più autentici, agli affetti, ai sorrisi.

Il lavoro di giornalista finisce tra le pagine del Creasogni in maniera inconsapevole: e così anche nel libro c’è una scomparsa, quella di Catello, che costringerà Ettore a mettersi in gioco, ad andare alla ricerca del bambino e di se stesso. Perché ogni trauma porta con sé un cambiamento, domande e risposte che lasceranno il segno.

E anche i nomi dei co-protagonisti, Catello e Melissa su tutti, hanno un rimando con le storie seguite dall’autore come inviato di Cronaca: Catello ad esempio, come il padre di Angela Celentano, una vicenda che Toscano conosce bene, essendo volato fino in Messico sulle tracce della ragazza.

Melissa, come l’adolescente che perse la vita nell’attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi nel maggio del 2012. Storie dure, che entrano nel cuore di chi le racconta. Storie di sogni infranti, vite a cui l’autore ha voluto donare invece un epilogo più felice, associando il loro nome a protagonisti che soffriranno, sì, ma per cui è previsto, almeno nel libro, un lieto fine.

Una favola moderna, un libro da leggere ad ogni età. Atmosfere oniriche da cui lasciarsi accarezzare in questa estate.

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Carmelo Abbate