Il fumetto tra scienza, storia e filosofia
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Il fumetto tra scienza, storia e filosofia

Un saggio sospeso fra due mondi: intrattenimento popolare proprio del fumetto, e speculazione intellettuale

Se qualcuno ancora si domanda se i fumetti siano o meno una cosa seria, in A bordo della conosfera (edito da Carocci, a cura di Marco Ciardi) troverà una risposta definitiva alla sua domanda. Nato come una forma d’intrattenimento popolare, il fumetto è oggi a tutti gli effetti una forma d’arte. La nona, per la precisione, come ricorda nell’introduzione il filosofo Giulio Giorello. Ma non per questo ha perso di vista le sue radici.

Leggere un fumetto è un’attività divertente, coinvolgente, adatta a tutte le età e a ogni tipo di pubblico. L’intrattenimento resta la sua prima e irrinunciabile missione, ma nel corso degli anni il campo delle sperimentazioni possibili si è allargato enormemente includendo prove d’autore, interessi divulgativi, giornalistici e divertissement colti di ogni genere, dalla storia della scienza a quella della filosofia.

Perché è la libertà la vera ricchezza del fumetto, la capacità di veicolare ogni tipo di messaggio nella maniera più semplice, senza sovrastrutture o razionalizzazioni eccessive. Certo, Charlie Brown potrebbe sembrare un perfetto nichilista, Corto Maltese un razionalista modello e Topolino un emblema del metodo deduttivo, ma nessuno di questi personaggi è nato a tavolino su impulso di una precisa volontà didascalica.  Sono quello che sono perché così piacevano ai loro creatori. E soprattutto perché così piacciono a noi.

È l’accademia che a posteriori ha rilevato nel fumetto una sapienza del tutto peculiare, nutrita dell’ingenuità e dalla logica paradossale dell’infanzia: una sapienza capace di vedere significati molto oltre quello che ci offre la nostra quotidianità.  Filosofi, scienziati e semiologi hanno trovato nei fumetti ispirazione per le loro teorie, un valido mezzo di divulgazione e soprattutto un esercizio intellettuale estremamente gratificante. Salite anche voi a bordo della cronosfera, e preparatevi a un viaggio straordinario.

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Giulio Passerini