Dario Fo, "Darwin Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre?"
La storia di Charles Darwin e della sua teoria dell'evoluzione raccontata dal premio Nobel
Dario Fo non è certo nuovo ai ritratti di autore e, senza andare troppo indietro nel tempo, ci basta ricordare testi come Sant’Ambrogio e l’invenzione di Milano o il più recente Razza di zingaro. Con Darwin. Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre? (Chiarelettere 2016), il protagonista è davvero dei più straordinari.
Scienziato, viaggiatore, filosofo, Charles Darwin ha fatto il giro del mondo quando ancora non c’erano aerei di linea e ha sopportato le peggiori compagnie e le più grandi scomodità pur di riuscire a classificare specie viventi ancora sconosciute. Ma quello di Fo non è – e come mai potrebbe esserlo? – una biografia o un saggio sull’evoluzionismo. È la storia di un uomo infiammato da idee talmente moderne da risultare inaccettabili.
Capitani, scienziati e operai
Basta poco per essere catapultati indietro nel tempo e osservare di nascosto le litigate tra Darwin e il capitano del Beagle, la nave che lo portò alle Galapagos. D’altronde come avrebbe potuto un uomo di mare, abituato a scrutare il cielo alla ricerca dei venti migliori e a scorticarsi le mani con cime e timone, capire la teoria della specie primordiale univoca?
Difficilmente, direte voi, ma non si dimostrarono meno duri di comprendonio i grandi intellettuali delle capitali europee, come l’ex discepolo e poi acerrimo nemico di Darwin, George Jackson Mivart: sulla carta d’identità ricercatore.
Chi avrebbe potuto prevedere, allora, che proprio grazie a degli operai sarebbe stata pubblicata un’edizione a basso costo di una delle opere più celebri di Darwin, L’origine dell'uomo, e che per convincere il suo editore a intraprendere una simile pazzia Darwin stesso avrebbe rinunciato al diritto d’autore? Ma le vie della natura, si sa, sono misteriose, e gli operai di fonderia notoriamente determinati.
Il gran serraglio evolutivo
Ma i veri protagonisti del libro di Fo non sono gli uomini, sono gli animali. Dal cane abbandonato dal padrone che trova pace solo ascoltando Brahms ai pesci volanti che, dopo un vero e proprio consiglio di guerra, hanno deciso di evolversi e spiccare il volo oltre la superficie delle acque per sfuggire ai loro predatori.
Per non parlare poi dell’organizzazione militaresca delle formiche, della sensibilità dei cavalli utilizzati nelle terapie riabilitative e dell’umanità di scimpanzé e scimmie. Sapevate, ad esempio, che le scimmie si spulciano per solidarietà?
Gli spulciati, infatti, sono gli esemplari più forti, delle vere e proprie farmacie che lasciano agli spulcianti il privilegio di mangiare succulente e nutrienti pulci, cariche di anticorpi. Davanti a un simile serraglio non resta che una cosa da fare: approfittare dell’umorismo di Dario Fo e accettare che i nostri cugini più prossimi siano gli scimpanzé. In fondo potrebbero capitarci in sorte parenti peggiori!
Dario Fo
Darwin. Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre? Chiarelettere, 2016
119 pp., 15 euro