Emmanuelle de Villepin: La vita che scorre
La voce narrante è quella di Antoine: un uomo di settancinque anni che ripercorre la sua vita fissando tre date che lo hanno segnato. A partire dal 10 giugno 1944
I ricordi si rincorrono dolorosi nella mente di Antoine, protagonista de La vita che scorre (di Emmanuelle de Villepin, Longanesi) che ripercorre i suoi settancinque anni.
Tutto parte da un calligramma regalatole dalla sua nipotina su cui è scandita la poesia di Apollinaire: Les feuilles qu'on foule, un train qui roule, la vie s'écoule.
Da qui la mente si apre ai ricordi che si susseguono a partire dalle tre date che hanno segnato la sua vita, ognuna associata a un verso della poesia.
10 giugno 1944 – Ls Feuilles qu’on foule
Corrisponde alla tragedia di Oradour – sur – Glane: paesino protagonista di un atroce massacro a opera dei tedeschi. Il protagonista, allora bambino, racconta di quando scampò alla tragedia. Perché quel giorno disobbedì a sua madre...
23 novembre 1974 – Un train qui roule
Dopo la morte improvvisa di sua moglie, Antoine dovrà reagire di fronte alla notizia di una malattia grave che ha colpito sua figlia Elisa. E lottare senza tregua.
18 ottobre 1998 – La vie s’ecoule
Uun’ultima data, quella che segna un altro passaggio fondamentale. Una rivelazione su una persona da lui molto amata e una sorpresa inaspettata che bussa alla sua porta.
Un racconto pieno di poesia e di forza: il rimpianto sulle cose passate è momentaneo “Eppure ci sono delle ore che spingono alla malinconia e fanno girarela testa indietro per dare un’occhiata a quello che abbiamo irrimediabilmente perso”.
E prevale lo stimolo a superare le difficoltà che la vita ti pone a sorpresa sul tuo cammino. Sempre.