Tra le cose più spaventevoli che mi siano mai capitate
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Tra le cose più spaventevoli che mi siano mai capitate

È il Natale del 1917, e Kafka è invitato a casa di Max Brod. Ci sarà anche Felice Bauer, con la quale, dopo il fidanzamento e la sua rottura catastrofica in un hotel di Berlino «alla presenza …Leggi tutto

È il Natale del 1917, e Kafka è invitato a casa di Max Brod. Ci sarà anche Felice Bauer, con la quale, dopo il fidanzamento e la sua rottura catastrofica in un hotel di Berlino «alla presenza di testimoni» (poche settimane dopo Kafka inizierà a scrivere Il Processo), non sta più da tre anni.

Il 27 dicembre, Franz si presenta nell’ufficio di Brod. Ha appena accompagnato Felice alla stazione. Ha il volto «pallido, duro e severo». Si siede accanto alla scrivania, sul seggiolino «preparato per postulanti, pensionati e imputati». Ad un tratto, nonostante nella stanza ci sia un collega di Brod, si mette a piangere. Brod è sgomento. «Fu l’unica volta che lo vidi piangere», dice, e «Non dimenticherò mai quella scena che è tra le cose più spaventevoli che mi siano mai capitate».


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Daniela Ranieri

Daniela Ranieri vive a  Roma, anche se si domanda perché ciò dovrebbe avere importanza in questa sede. Ha fatto reportage e documentari per la tv. Ha fatto anche la content manager, per dire. Vende una Olivetti del '79, quasi  nuova. Crede che prendere la carnitina senza allenarsi faccia bene uguale. Ha pubblicato il pamphlet satirico "Aristodem. Discorso sui nuovi radical chic" e il romanzo "Tutto cospira a tacere di noi" (entrambi Ponte alle Grazie) 

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