Auguri in cinque libri per Cormac McCarthy
AP Photo/Alfred A. Knopf, Derek Shapton
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Auguri in cinque libri per Cormac McCarthy

Spegne 79 candeline l’autore americano di Non è un paese per vecchi. Ecco alcuni titoli per festeggiarlo

Nato il 20 luglio 1933 a Providence, nel Rhode Island, ma cresciuto a Knoxville in Tennessee, il Premio Pulitzer Cormac McCarthy iniziò a scrivere mentre frequentava l’università con due racconti, uno del 1959, Wake for Susan, e l’altro del 1960, Drowning Incident (mai pubblicati in Italia). Entrambi i lavori vinsero il premio Ingram-Merrill, il primo di una lunghissima serie, portando fortuna alla sua carriera.

Oggi è considerato da molti come uno dei più grandi scrittori viventi, assieme a nomi come Don DeLillo, Paul Auster o Bret Easton Ellis, anche grazie al suo stile inconfondibile e praticamente irripetibile.

La vera consacrazione al di fuori dei confini USA, soprattutto nel nostro paese, la deve anche alla trasposizione cinematografica dei fratelli Cohen del thriller Non è un paese per vecchi, ma la sua straordinaria parabola artistica è segnata da numerose opere magistrali. Ecco quindi cinque libri tra i più significativi per festeggiare il suo compleanno.

Il guardiano del frutteto
È il primo romanzo di McCarthy, uscito nel 1965, ma edito in Italia per Einaudi solo nel 2002. Racconta i cambiamenti sociali nella provincia statunitense negli anni del proibizionismo, attraverso le storie di tre personaggi ignari di essere legati profondamente dalla misteriosa morte di un uomo.

Figlio di Dio
Anche questo titolo è sbarcato da noi solo dopo molti anni dalla prima uscita negli States. È il racconto della discesa nella follia di James Ballard, un uomo solitario e violento che si trasforma in un assassino e stupratore. Siamo ancora in attesa dell’annunciata trasposizione su pellicola firmata da James Franco .

Non è un paese per vecchi
Lo abbiamo già nominato, ma non può mancare a questa lista il suo più grande successo. Narra la cruda storia del texano Llewelyn Moss, un reduce del Vietnam che trova dei soldi in una jeep in mezzo al deserto. Ma per questo diventa il bersaglio di Anton Chigurh, un assassino psicopatico armato di una pistola da mattatoio, che intende recuperare il denaro; lo insegue anche lo sceriffo Ed Tom Bell, che cerca invece di salvargli la vita prima che sia troppo tardi.

Cavalli selvaggi
Fa parte della cosiddetta "trilogia della frontiera", assieme a Oltre il confine e Città della pianura. È il primo capitolo di un’epopea western ambientata tra Texas e Messico, e racconta la vita dei due cowboy John Grady Cole e Billy Parham. Da questo libro, che per molti rappresenta il vero punto di svolta nello stile di McCarthy, è stato anche tratto nel 2000 il film Passione ribelle, di Billy Bob Thornton.

La strada
È l’ultimo capolavoro di McCarthy, con il quale ha vinto il Pulitzer nel 2007, anche questo riproposto in versione cinematografica (The Road, di John Hillcoat). Descrive uno straziante viaggio in un’ambientazione post apocalittica. Il mondo è ormai un luogo buio, freddo e senza vita: in quest’inferno un uomo e un bambino vagano verso sud, con solo un carrello per custodire i loro averi e una pistola con due colpi. Nonostante l’apparente mancanza di speranza i due si sostengono e si danno forza grazie all’amore che li lega.

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Andrea Bressa