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Smok-ink, arte e nicotina per smettere di fumare

Inchiostro prodotto con la nicotina per un'installazione che porta le persone nei propri polmoni devastati dal fumo

L’invito è noto, il mezzo invece è una prima assoluta ed è di scena a Milano, dove il 10 aprile è stata inaugurata Smok-Ink. La mostra mette in  guardia sui rischi del fumo e lo fa con una virata artistica. Ospitata presso la sede della creative factory First Floor Under, Smok-Ink utilizza l’inchiostro prodotto con le sostanze nocive delle sigarette  per un’installazione che porta le persone all’interno dei propri  polmoni. L’invito a difesa della salute è stato rappresentato su una tela da 60 metri quadri, con il linguaggio ricco di citazioni artistiche tipico della street art.

Ozmo, il più noto street artist italiano, ha  prestato la propria mano a un’operazione di sensibilizzazione ideata da  Moreno De Turco e Mirco Pagano, creativi di TBWAItalia. Sono state necessarie oltre quattromila sigarette, “fumate” da una speciale  macchina per estrarre l’inchiostro, perchè numeri, immagini e parole  potessero raccontare cosa succede ai polmoni di un fumatore. Dietro le quinte dell’iniziativa, gratuita e aperta a tutti, ci sono Humanitas Cancer Center, centro specialistico dell’Istituto Clinico Humanitas e  Fondazione Humanitas che hanno fornito il contenuto scientifico sui cui  ha lavorato il team creativo. La direzione artistica è di Francesco Guerrera e Nicola Lampugnani, direttori creativi esecutivi di  TBWAItalia.

La mostra è aperta al pubblico fino al 19 aprile dalle ore 10.00 alle ore 18.00, esclusi sabato e domenica, presso TBWAItalia via Leto Pomponio 3/5 Milano.

Moreno De Turco Mirco Pagano

Particolare della mostra Smok-Ink, in questa immagine disegnata da Ozmo sono ricordati gli elementi nocivi contenuti in una sigaretta, il richiamo alla "Creazione di Adamo" di Michelangelo.

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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