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"Secessione. L’onda della modernità" in mostra a Rovigo

Dal 23 settembre 2017 al 21 gennaio 2018, le vicende storico-artistiche delle città sede di secessioni: Monaco, Vienna, Praga e Roma

Negli ultimi anni, in Italia, il tema delle Secessioni è stato indagato e presentato in rassegne prevalentemente dedicate al singolo episodio viennese e a quello romano. La mostra in programma a Palazzo Roverella, a Rovigo, dal 23 settembre 2017 al 21 gennaio 2018, abbraccia invece tutte e quattro le città (Monaco, Vienna, Praga e Roma), mettendo in evidenza gli esiti modernisti della secessione monacense, il trionfo del decorativismo della secessione viennese, il visionario espressionismo del gruppo Sursum praghese, fino ad arrivare al crocevia romano e alla sua continua ricerca di una via altra e diversa.

Dove

Ad ospitare “Secessione. Monaco Vienna Praga Roma. L’onda della modernità”, il maestoso Palazzo Roverella, in Via Giuseppe Laurenti 8 a Rovigo

Quando

L'esposizione sarà aperta al pubblico dal 23 settembre 2017 al 21 gennaio 2018 nei seguenti giorni e orari

da lunedì a venerdì: 9.00-19.00
sabato, domenica e festivi: 9.00-20.00
aperto tutti i giorni della settimana (anche il lunedì)

Il percorso espositivo e le Secessioni

Scandita per sezioni tematiche dedicate alle singole città europee, la mostra si apre, cronologicamente, con la secessione di Monaco

Secessione di Monaco

Apparsa sulla scena nel 1892, inizialmente non aveva una fisionomia ben definita, ma presto avrebbe assunto quel taglio modernista che sarà definito Jugendstil, titolo derivato dalla rivista "Jugend", che ospitò le illustrazioni dei giovani bohemiennes monacensi e non solo, arrivando ad includere nel corso degli anni anche artisti italiani. Al movimento aderirono Franz von Stuck, Anders Zorn, Max Klinger, Max Liebermann, Ludwig von Hofmann

Secessione di Vienna

Formatasi nel 1897, la Secessione di Vienna è stata indubbiamente quella con un respiro più internazionale, rappresentando, sin dal suo esordio, l’evoluzione e il superamento di tutte le formule allora esistenti, incluso il simbolismo.

Sostenuto dallo scrittore Ludwig Hevesi e dal pittore Gustav Klimt, al volgere del secolo il movimento iniziò a rappresentare, con i suoi tratti astratto-razionalisti e bizantineggianti, una visione diversa dell’arte rispetto al Modernismo europeo, estendendo la sua influenza, come la consorella monacense, verso l’area italiana e slava.

Secessione di Praga

La Secessione di Praga prese forma in una serie di gruppi di artisti più o meno organizzati, che a partire dal 1890 si ritrovarono a manifestare le loro idee in aperto contrasto con l’arte ufficiale boema.

Tra i primi movimenti modernisti, sicuramente il ruolo di apripista lo ebbe il gruppo Manes, cui seguì, nel 1910, il più celebre gruppo Sursum, che mantenne al suo interno diverse anime, da quella più espressionista e Nabis di Josef Vachal a quella più finemente tardo simbolista di Frantisek Kobliha fino allo scultore Frantisek Bilek

Secessione di Roma

A differenza delle secessioni europee, che mostravano tutte una predisposizione all’estetica simbolista, la Secessione di Roma (1913-1916) aveva una formula diversa, quella dell’esposizione libera e “giovane”, che permetteva al suo interno, seppur con alcune limitazioni, lo svilupparsi di linguaggi differenti.

Ben distinta dalle avanguardie futuriste, la Secessione romana era legata piuttosto a criteri che appartenevano ancora ad un ambito di “aristocrazia dell’arte”, che, pur limitandone le sperimentazioni più ardite, l'apriva a suggestioni internazionali

Josef V\u00e1chal
Ufficio Stampa Studio ESSECI
Josef Váchal, Piccole donne selvagge, 1912, olio su tela

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Rita Fenini