Presidenziali Usa, gli street artist contro Romney
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Presidenziali Usa, gli street artist contro Romney

Inversione di tendenza in queste presidenziali americane: sui muri delle città prevalgono poster e graffiti contro il candidato repubblicano e non a favore di Obama - Speciale elezioni Usa 2012

Le gaffe di Mitt Romney sono materia prima per gli street artist che partecipano alla campagna presidenziale a spruzzate di colla e spray sui muri delle città americane.  

Nel vibrante quartiere del Lower East Side a Manhattan, il poster che ritrae Romney con baffi alla Hitler, saluto nazista e con il suo setter Seamus in cima all'automobile, ha fatto il giro di blog e magazine on line.

L'immagine gioca sulla vecchia storia (che tante polemiche ha scatenato da parte degli animalisti) del cane di famiglia trasportato in una cuccia issata sul tetto della macchina durante un viaggio di 12 ore da Boston al Canada.  

Il cane soffrì così tanto durante il tragitto che ebbe un attacco di diarrea e sporcò i vetri dell'automobile del padrone.  


Il poster, oggi a brandelli a causa della  pioggia, è solo una delle tante immagini rubate alla "strada" che, rispetto alle presidenziali del 2008, testimoniano una partecipazione di segno inverso degli artisti alle imminenti elezioni. I muri parlano chiaro, c’è quasi un’assenza di arte imperniata su Obama.

"In molti dei lavori prodotti dagli street artist in occasione di queste ultime elezioni c’è più il senso della parodia che della propaganda. I writer tradizionalmente progressisti, schierati a favore dei democratici, stanno producendo immagini 'contro', contro Romney, piuttosto che a 'favore', a favore di Obama" fa notare Carlo McCormick, curatore e critico d’arte newyorchese, direttore di Paper e autore per riviste come Art Forum e Art in America. "Non ci sono più le rappresentazioni forti e iconiche del calibro di Shepard Fairey che con il volto di Obama in bianco, rosso e blu sovrastante la scritta Hope, che quattro anni fa ha conquistato il mondo. Vincono le rappresentazioni antagonistiche, contro l'avversario. Obama è stato vissuto come una panacea ai mali della società. E ovviamente ha deluso molte aspettative, ma questo era inevitabile perché troppe e troppo alte erano le proiezioni su di lui".


Ecco allora un Romney declinato in mille volti che vanno dal buffo al cattivo, come l’immagine di un poster attaccato sotto una delle freeway di Los Angeles, in cui il governatore è tratteggiato a matita con una espressione corrugata e di goffo sforzo.

O ancora un Romney a cui lo street artist Billi Kid, diventato famoso per il ritratto di Michelle Obama, fa impugnare una pistola: "La comunità artistica preferisce andare contro Romney piuttosto che dire 'sto con Obama'. La mancanza di entusiasmo nei confronti del presidente è evidente. Mentre noi ci aspettavamo di vedere una crescita dei posti di lavoro e la fine delle due guerre in Medio Oriente, lo abbiamo visto combattere solo per la riforma sanitaria, che è importantissima ma non basta", dice Billi Kid.


Le trovate interessanti tuttavia non mancano: una delle manifestazioni artistiche più accattivanti di questa campagna elettorale è senz'altro quella dell’artista losangelino Saber che ha scelto come tela il cielo e con la tecnica dell'aerial graffiti ha affidato all'azzurro di New York e Los Angeles, il messaggio "Defend the Arts", in aperta polemica con l'annuncio di Romney di tagliare, se eletto, i fondi per l’arte.

La scritta è apparsa nel cielo di una assolata mattina di qualche settimana fa. Silenziosa ma efficace: si è dissipata in pochi minuti ma nella Grande Mela è stata vista da Brooklyn fino al New Jersey. "Sto dalla parte di Obama", dice Saber "perché penso che la riforma sanitaria è vitale per molti molti cittadini americani, ma nello stesso tempo non riesco a gridare Go Obama. È  tutta politica. Ben lontana dal mondo reale. Tra i due mali scelgo il minore e sto ‘contro’ Romney!".

Per fortuna i colpi di scena non mancano: l’unica voce palesemente pro Obama si leva da Romney, un piccolissimo paese dell’ultraconservatore stato del Texas che si chiama proprio come il candidato repubblicano, dove qualcuno ha sovrascritto a grandi lettere bianche il nome di Obama sul cartello segnaletico della città.  

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Paola Camillo