Perché all'arte italiana vengono destinati pochi soldi
Elena Givone
Lifestyle

Perché all'arte italiana vengono destinati pochi soldi

Come mai all'estero riescono a investire decine di miliardi per la tutela del patrimonio culturale e da noi no? Ecco cosa ha scoperto #Truenumbers

#Truenumbers: 4^ puntata: l'arte

L’Italia possiede il maggior numero di siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco: sono 51. Per conservare questa immensa ricchezza lo Stato investe appena lo 0,19% del Pil. La Francia spende il quintuplo di più.

Lo riports #Truenumbers, la web serie di approfondimento giornalistico di PanoramaTv nella sua quinta puntata, visibile qui sopra.

La trasmissione, questa volta, si occupa proprio di arte chiedendosi quale potrebbe essere la soluzione per incrementare i fondi a disposizione di questo patrimonio d’inestimabile valore anche economico.

Tra i soggetti che investono nella tutela delle bellezze italiane c’è anche il Lotto: ogni volta che si gioca, una parte della spesa va al ministero della Cultura proprio per la conservazione del patrimonio artistico. Perché non estendere questo meccanismo a tutti i giochi? #Truenumbers, con i numeri, spiega che all’estero funziona esattamente così. E i risultati ci sono.

 

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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