Una Benedizione Reciproca
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Papa Giovanni Paolo II e il popolo ebraico

Una mostra ripercorre attraverso foto, immagini, manufatti artistici e suoni, il rapporto tra Karol Wojtyla e la comunità ebraica

Dopo ben 18 città degli USA, realizzando un sogno inseguito da anni, è stata inaugurata nella capitale (Il Braccio di Carlo Magno è la location scelta per l'allestimento) “Una Benedizione Reciproca - Papa Giovanni Paolo II e il Popolo Ebraico", la mostra internazionale che, dai Musei Vaticani celebra - a dieci anni dalla Sua scomparsa - l'atteggiamento d'apertura di Papa Giovanni Paolo II nella relazione fra la Chiesa Cattolica e il popolo Ebraico: la storia di un'amicizia, il messaggio di dialogo interreligioso come fonte di progresso per l'umanità.

La mostra si articola in diverse sezioni, tradotte per il visitatore in una vera e propria esperienza sensoriale, un "trasporto" lungo il percorso multimediale che conduce fino al “Muro Occidentale di Gerusalemme”, dove è possibile lasciare le proprie preghiere che verranno poi portate al vero Muro Occidentale. Video, pannelli, fotografie, manufatti artistici e sottofondi acustici per rivivere i punti di contatto, le tappe concilianti dell'operato di Wojtyla nei confronti de "I nostri fratelli maggiori" come lui stesso definì il popolo ebraico, quando, primo Papa ad entrare in una Sinagoga, incontrò il Rabbino Elio Toaff a Roma. Era il 13 aprile 1986.

La mostra ad ingresso gratuito è visitabile al Braccio di Carlo Magno (Piazza San Pietro) fino al 17 settembre, dal lunedì al sabato dalle ore 9,00 alle ore 18,00 (mercoledì dalle ore 13,00 alle ore 18,00 - domenica chiuso)

Una Benedizione Reciproca
Ufficio Stampa Blessingexhibit
Papa Giovanni Paolo II visita la Sinagoga di Roma (1986). Con il rabbino capo Elio Toaff

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Rita Fenini