Danzare Man Ray, Boetti e Picasso. La fusione di balletto e pittura
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Danzare Man Ray, Boetti e Picasso. La fusione di balletto e pittura

Il Festival della Coreografia d'Arte esplora l'interazione tra i linguaggi. Dal 29 novembre allo Spazio Tadini di Milano la quarta edizione

Un disegno erotico di Picasso diventa danza. Una danza che esplora la sua passione forte, dominante, distruttiva, il desiderio e la capacità di Picasso di avvicinare e poi “mangiare” le sue donne. Dancing with Picasso (realizzato e interpretato dalla Compagnia dei  Transiti della venezuelana Soraya Perez) è uno degli appuntamenti in programma del Festival della Coreografia d’Arte che apre questa sera la sua quarta edizione allo Spazio Tadini di Milano.  Fondato da Federicapaola Capecchi, coreografa e danzatrice che nel 2008 ha debuttato al Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia, il Festival vuole esplorare la contaminazione di genere. Non soltanto il rapporto tra danza e pittura, bensì con l’artista pittore.

In cartellone dal 29 novembre al 21 dicembre ci sono dunque coreografie ispirate ad artisti universali e nuovi talenti, laboratori, performance e scambio di idee “sulla scia dei grandi atelier che all’estero cercano l’osmosi tra le varie forme d’arte e i loro linguaggi” spiega Capecchi “Funzionano a Berlino, in Francia e negli ultimi due anni anche in Spagna. In Italia invece, siamo l’unico spazio attivo in questo senso. Ci siamo impegnati. Lo abbiamo voluto e  creato qui, allo Spazio Tadini, di cui sono socia”.

Ma è davvero possibile danzare la pittura? Note alla storia dell’arte è nota la collaborazione tra Marta Graham e Pablo Picasso, conosciamo la contaminazione tra danza e teatro operata da Pina Bausch . Ricordiamo grandi pittori alle prese con costumi e scenografie, come Henry Matisse e ancora Picasso fecero per i Ballets Russes di Djagilev. Danzare l’artista però, è qualcosa di diverso.

Il Festival è diviso in tre sezioni e la più interessante per capire se la sfida è possibile, almeno per chi ama l’arte senza essere uno sperimentatore d’avanguardia, è quella dedicata ai Grandi Maestri, che quest’anno porta in scena opere ispirate a Man Ray , Alighiero Boetti e appunto, Picasso, esponendone al pubblico le opere. Nel caso di Man Ray si tratta delle 11 tavole “Anatoms” , che in occasione del festival saranno esposte per la prima volta a Milano, sempre allo Spazio Tadini, a fare da reale cornice scenografica al balletto “In quarta Persona”, realizzato da Federicapaola Capecchi ed eseguito dalla compagnia da lei fondata: la OpificioTrame.
“Siamo partiti da una citazione di Man Ray “Io non cerco, immagino” per sviluppare l’idea di quanto Man Ray sia stato un osservatore del mondo esterno” spiega la coreografa “E l’apparente essenzialità delle sue tavole è stata interpretata come il voler vedere la vera natura delle cose. Diceva l’artista: l’arte non può prescindere da questi temi: psicologia, amore, erotismo, danaro, pornografia, disillusione, dolore, morte, politica e infine preghiera. E questo è il Man Ray che il balletto racconta”.

Accanto alla sezione Grandi Maestri, c’è poi quella dedicata ai giovani talenti e non manca neppure l’omaggio a Emilio Tadini, sempre a firma di Federicapaola Capecchi e che attinge al patrimonio di opere dell’omonima Fondazione milanese. Novità assoluta di quest’anno è invece la serata “Ospite d’onore”, che debutta con il coreografo torinese  Daniele Ninarello vincitore con la prima creazione di compagnia “Trois Corps” della menzione speciale DNA Romaeuropa Festival a Premio Prospettiva Danza 2012. La sua coreografia, Non(leg)azioni dialoga con l’opera di Maria Cristina Carlini, scultrice di rilievo internazionale.

Spazio Tadini
via Niccolò Jommelli, 24 Milano
8 euro ridotto under 25 e iscritti a Spazio Tadini
10 euro attori e danzatori iscritti ex Empals
12 euro intero

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Antonella Bersani

Amo la buona cucina, l’amore, il mirto, la danza, Milan Kundera, Pirandello e Calvino. Attendo un nuovo rinascimento italiano e intanto leggo, viaggio e scrivo: per Panorama, per Style e la Gazzetta dello Sport. Qui ho curato una rubrica dedicata al risparmio. E se si può scrivere sulla "rosea" senza sapere nulla di calcio a zona, tennis o Formula 1, allora – mi dico – tutto si può fare. Non è un caso allora se la mia rubrica su Panorama.it si ispira proprio al "voler fare", convinta che l’agire debba sempre venire prima del dire. Siamo in tanti in Italia a pensarla così: uomini, imprenditori, artisti e lavoratori. Al suo interno parlo di economia e imprese. Di storie pronte a ricordarci che, tra una pizza e un mandolino, un poeta un santo e un navigatore e i soliti luoghi comuni, restiamo comunque il secondo Paese manifatturiero d’Europa (Sì, ovvio, dietro alla Germania). Foto di Paolo Liaci

Scrivimi a: antbersani@alice.it

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