A ogni istante le ginocchia mi cozzano contro il ricordo di te
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A ogni istante le ginocchia mi cozzano contro il ricordo di te

La donna asfissiata nel vestibolo della sua casa a Pompei, rimasta bloccata nella posizione di chi scappa dalla lava che deve esserle entrata in bocca e nelle narici facendo di lei una statua: è l’immagine più vicina allo stato …Leggi tutto

La donna asfissiata nel vestibolo della sua casa a Pompei, rimasta bloccata nella posizione di chi scappa dalla lava che deve esserle entrata in bocca e nelle narici facendo di lei una statua vuota: è l’immagine più vicina allo stato che il libro di cui sto per parlare cerca di descrivere, quell’«accerchiamento» e quel pietrificante accanimento che determina la fissità, e la «concentrazione totale su una particolare creatura».

È un prodigio che riesce solo al fuoco, alla morte e all’amore: «prolungare nell’altro mondo i corridoi della fuga». L’espressione è di Marguerite Yourcenar, inventata per Fuochi, elegia polifonica e medicamentosa (è «nato da una crisi passionale») di un amore irreparabile.

Yourcenar tenta un esperimento: essendo l’amore sempre lo stesso demone, e le sue vittime ciascuno di quelli che sono passati per regioni fisiche o psichiche del pianeta, quando si soffre tanto vale soffrire le pene di tutti, di sempre. L’autrice-martire presta le sue lacrime e la sua voce allo spasimo inattuale dei grandi abbandonati del mito e della storia, nel quale possiamo distinguere l’eco del nostro.


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Daniela Ranieri

Daniela Ranieri vive a  Roma, anche se si domanda perché ciò dovrebbe avere importanza in questa sede. Ha fatto reportage e documentari per la tv. Ha fatto anche la content manager, per dire. Vende una Olivetti del '79, quasi  nuova. Crede che prendere la carnitina senza allenarsi faccia bene uguale. Ha pubblicato il pamphlet satirico "Aristodem. Discorso sui nuovi radical chic" e il romanzo "Tutto cospira a tacere di noi" (entrambi Ponte alle Grazie) 

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