Cremonini live ieri al Forum di Assago
Francesco Prandoni
Musica

Perché raccontare il live di Cremonini oggi?

Ieri la prima data del cantautore a Milano. Il trionfo dell'amore sul palco, "un goal da centrocampo" da segnare a tutti i costi. Contro ogni tipo di odio

Scrivere di amore in un momento così pieno di odio, intolleranza, morte non è facile. E non solo: potrebbe sembrare - in fondo in fondo - inopportuno. "Perchè raccontare di un concerto quando il mondo ha gli occhi puntati sui fatti di Parigi?", potrebbe essere l'accusa (legittima). Perchè l'uomo cerca inesorabilmente amore. Perchè la vita, in un modo o in un altro, deve tornare a imporsi. Perchè solo l'amore - ne sono certo - potrà salvarci.

È per questo motivo che, con una difficoltà enorme, ho deciso di raccontare, proprio in questo momento, il primo (dei due) live di Cesare Cremonini al Forum di Assago (Milano). La musica è vita, è il racconto di una intera vita. Quando la musica è autentica, poi, riesce ad entrarti dentro, commuoverti, perchè racconta anche un po' di te.

Il concerto di Cesare Cremonini di ieri sera ha rappresentato per me tutto questo. Un momento di rara e totale bellezza, un momento da custodire, di cui ricordarci. Il "Più Che Logico Tour 2015" è arrivato a Milano e ha portato con sé ventitre singoli sui ventiquattro brani in scaletta (che ha visto il grande ritorno de Le Tue Parole Fanno Male e Maggese e la prima volta live di Lost In The Weekend - con cui si apre il concerto, quando Cesare spunta da una botola sulla passerella che lo collega a quasi metà palazzetto - e della hit Buon Viaggio).

padremadre #cesarecremonini #piuchelogicotour2015

Un video pubblicato da Giovanni Ferrari (@giovanniferrar) in data:


La paura di trasformare questa tournée in una copia di quella scorsa c'era, in Cesare e nella sua band, come ci ha raccontato poco prima dell'inizio del live, ma "abbiamo voluto fare uno spettacolo completamente nuovo, cosa molto difficile, come un goal da centrocampo". E in effetti, a vedere bene il concerto, il livello sembra essersi nuovamente alzato. Cesare è carico, balla e canta senza sosta ("Mi nutro totalmente del mio pubblico, sono dopato dal pubblico, dal suo affetto, dall'energia che inspiegabilmente mi trasmette", ci ha raccontato). E, appunto, anche il rapporto con i fan è piacevole agli occhi. Quasi fisico, è potente. 

Nella setlist si possono quindi trovare grandi successi. Il Comico (Sai Che Risate), PadreMadre, La Nuova Stella Di Broadway, Buon Viaggio (Share The Love), sono solo alcuni dei brani che si alternano nella prima parte del concerto. Uno dei momenti più emozionanti del live, poi, è un intermezzo jazz-swing ("Ho voluto cercare un ambiente intimo, da jazz club; è anche il modo per raccontare della mia città, Bologna, così piena di questo tipo di musica", ci ha spiegato), dove è possibile ascoltare una versione davvero preziosa de Gli Uomini e Le Donne Sono Uguali.

Il live continua. Tra i momenti degni di nota, una carichissima Mondo (che fa ballare davvero tutti, dai bambini ai fan dei primi Lùnapop), la coinvolgente Logico#1 e una tenerissima versione di Io e Anna. La sensazione è che Cremonini dia davvero tutto se stesso, non si ferma un attimo ed è davvero felice di essere lì ("Con un pubblico come il mio che paura bisogna avere di salire sul palco?"). 

A chiudere il concerto alcune hit. Prima tra tutte, 50 Special (per un attimo si è tutti catapultati sui colli bolognesi), Marmellata#25, Le Sei e Ventisei e, come ultimo brano, Un Giorno Migliore.

Non è mia intenzione dare alle parole significati diversi da quello con il quale sono nate, ma credo che questo concerto mi abbia ricordato, in un momento così difficile per ognuno di noi, che stia tutto nell'istante. Che l'unico modo per combattere il male sia, in ogni cosa che facciamo, condividere amore (quel Share The Love che ognuno di noi dovrebbe far suo, come un mantra). Così come ha fatto ieri sera Cremonini, ignaro come tutti noi di quello che stava accadendo nello stesso momento in un'altra sala da concerti. Perchè la vita, seppur messa alla prova, segnata, stuprata nel profondo, deve ripartire. E abbiamo tutti così bisogno di un momento di bellezza.

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Giovanni Ferrari