Robert De Niro, 70 anni: 5 film per fare gli auguri al più grande di tutti
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Robert De Niro, 70 anni: 5 film per fare gli auguri al più grande di tutti

19 agosto 1943: nasce a New York uno degli interpreti più formidabili della storia di Hollywood. Innamorato del suo lavoro e della sua città, ha lasciato un segno indelebile nel XX secolo. Ecco, tra i suoi innumerevoli capolavori, i nostri preferiti

Fa un certo effetto pensare che, per i giovani, Robert De Niro è l'attempato corteggiatore di Monica Bellucci in un episodio di Manuale d'amore 3 o, tutt'al più, il suocero dispettoso che tormenta Ben Stiller nella saga di Ti presento i miei. Fa effetto perché l'interprete di questi filmetti (più o meno) insignificanti in realtà è uno dei più grandi attori di tutti i tempi, protagonista di capolavori che hanno fatto la storia del XX secolo. Film che ormai hanno dai 30 ai 40 anni, ma non hanno perso un grammo della loro grandezza.

De Niro non è uno di quei divi piacioni che illuminano le feste di Hollywood. Anzi, pare che sia un uomo piuttosto scontroso, non facile da trattare, ma circondato da uno strameritato alone di leggenda dovuto unicamente al suo talento e all'etica con cui ha sempre affrontato la sua professione, diventando un modello per quasi tutti i colleghi delle generazioni successive (Sean Penn, Edward Norton, Brad Pitt, Leonardo DiCaprio). Il suo perfezionismo è proverbiale: De Niro è uno di quelli che, se dovesse girare la serie di Pierino con Alvaro Vitali, passerebbe sei mesi girando per le scuole per ascoltare tutte le barzellette in circolazione. Forse anche per questo il suo lavoro ha influenzato la vita dei suoi ammiratori in modo speciale: perché l'importanza di un film nella vita di ognuno di noi non dipende solo dal suo valore artistico, ma soprattutto dai ricordi che lascia, le sensazioni che evoca.

Un esempio? La prima volta che ho visto Taxi Driver ero un tredicenne curioso che, per evitare discussioni (il film era vietato ai minori di 14 anni), non aveva specificato a sua madre come avrebbe impiegato il pomeriggio. Come andò? Fu un colpo nello stomaco, ma soprattutto una rivelazione. È stato allora che ho intuito che il cinema è una di quelle cose che rendono più bella la vita: merito soprattutto del protagonista del film, quel giovanotto dall'aria cupa (prima) e minacciosa (poi), che già allora cominciava a essere molto più di una promessa.

Il tassista giustiziere oggi compie 70 anni, vive nella sua adorata New York e, pur lavorando ancora moltissimo, non è più solo un attore ma una di quelle personalità che, producendo eventi come il Tribeca Film Festival (ideato per risollevare la zona della città colpita a morte dall'attentato dell'11 settembre 2001), si sono trasformati in testimonial dell'America migliore.

Oggi però, come facciamo spesso in occasione di un compleanno “pesante”, vogliamo tornare alle origini e parlare delle sue prove migliori davanti alla cinepresa. Scegliere la Top 5 della carriera di De Niro è stato un incubo: basti dire che sono rimasti fuori titoli sublimi come Quei bravi ragazzi, C'era una volta in America, Mission, New York New York, The Untouchables, Risvegli, Cape Fear. Bastano però quelli che abbiamo inserito in classifica per confermare che, senza offesa per nessuno, Bob è veramente il più grande di tutti.

Insomma, se avete dai cinquant'anni in su e un briciola di coscienza cinefila, questo articolo vi apparirà del tutto superfluo: già sapete che Bob ha un posto in prima fila nel Who's Who del secondo e terzo millennio. Se invece siete più giovani e/o poco interessati (almeno per ora) alla storia del cinema, date retta a me: invece che al neosettantenne (notoriamente è un tipo schivo), il regalo fatelo a voi stessi. Entrate in una videoteca e uscite carichi di film meravigliosi che vi faranno amare ancora il grande Bob.

1. TAXI DRIVER (1976, Martin Scorsese)

Non so se sia il più bello, ma di certo è il più originale, sorprendente e soprattutto sarcastico film dedicato alla città di New York. Altro che grattacieli e manager in carriera, aspiranti ballerini e amori romantici: qui la città è cupa, livida. E Travis Bickle, guidatore e aspirante killer, è un uomo davvero impossibile da dimenticare.

 

2. IL CACCIATORE (1978, Michael Cimino)

Un film penalizzato per certi versi dalla sua scena più famosa, la tortura della roulette russa che i vietcong infliggono a tre soldati americani fatti prigionieri: tre amici che cercheranno invano di sfuggire all'incubo della guerra. In realtà quello di Cimino non è il solito pippotto alla John Wayne sulla cattiveria dei musi gialli, ma uno struggente elogio dell'amicizia, quella vera, che ti spinge a rischiare la vita per le persone a cui vuoi bene come se fosse la cosa più naturale del mondo.

 

3. TORO SCATENATO (1980, Martin Scorsese)

La storia sportiva e umana del pugile Jake La Motta, spietato nello stroncare gli avversari sul ring e ancor più implacabile nel distruggere se stesso fuori dalle corde. Non saprei davvero cosa dire: un film che lascia a bocca aperta per la sua capacità di rendere quasi fisiche la violenza, la volgarità, l'ignoranza, senza perdere un briciolo della sua eleganza stilistica. Bob è impressionante, e vince il suo secondo Oscar (il primo come protagonista).

 

4. IL PADRINO PARTE II (1974, Francis Ford Coppola)

De Niro subentra a Marlon Brando nel ruolo di don Vito Corleone, del quale Coppola racconta nel sequel la gioventù e l'ascesa nel mondo criminale. Ne esce un dramma avvincente, in cui tutti sembrano dare il meglio: il regista sembra ancora più ispirato, Al Pacino è monumentale e Bob, a 31 anni, si porta a casa un Oscar (meritatissimo) come miglior attore non protagonista. 

 

5. CASINO' (1995, Martin Scorsese)

Ennesimo gioiello della premiata ditta Scorsese-De Niro, il film riprende i temi di Quei bravi ragazzi aggiungendo un ingrediente chiave: la malinconia. Quella di un biscazziere ostinatamente (e penosamente) proteso verso la ricerca di una rispetttabilità che a uno come lui sarà sempre preclusa. Stavolta non siamo nella Grande Mela ma a Las Vegas: un monumento al kitsch che regista e interprete rendono irresistibile e amaro.   

 

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Alberto Rivaroli