Lionel Messi secondo Alex de La Iglesia
Denis Doyle/Getty Images Sport
Lifestyle

Lionel Messi secondo Alex de La Iglesia

Immagini d'archivio, interviste con calciatori, allenatori scrittori e giornalisti, ma anche ricostruzioni con attori nel docufilm del regista spagnolo che chiuderà le Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema di Venezia 2014 - Tutti i film in concorso

Messi, il docufilm del regista spagnolo Alex de La Iglesia chiuderà le Giornate degli Autori alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia 2014.

Il film usa immagini d'archivio, interviste e ricostruzioni con attori, ed è basato sulla sceneggiatura del campione del mondo argentino Jorge Valdano.

Le conversazioni su Messi si incrociano in più tavoli a una cena cui partecipano, fra gli altri, il campione olandese ex allenatore del Barcellona Johann Cruyff, i compagni di squadra nel Barcellona Iniesta, Piqué, Mascherano, l'ex ct dell'argentina Cesar Luis Menotti, e vari giornalisti e scrittori che analizzano il fenomeno.

Ci sono anche gli amici d'infanzia (tra i quali la 'sorella' di latte Cintia) e ex maestre del campione, che tra foto, filmini inediti di recite scolastiche e delle prime partite, aneddoti, ne tratteggiano il carattere gioviale e un po' timido e la passione precocissima per il calcio.

Lionel, detto Leo, Messi, nato a Rosario nel 1987, era soprannominato da bambino 'Pulga' (Pulce), per la sua piccola statura. Inizia a giocare a calcio a 5 anni e si rivela subito un grande talento. Il River Plate si interessa a lui, ma non possono pagargli le costose cure per l'insufficienza ormonale diagnosticata a Messi quando aveva 11 anni.

È il Barcellona quindi che decide di puntare su di lui, rendendosi disponibile a pagare le cure del ragazzo qualora si fosse trasferito in Spagna. Lui lo fa, accompagnato dal padre e decolla così la sua incredibile carriera calcistica, da plurivincitore del Pallone d'oro.

Nel film le scene con la ricostruzione dell'infanzia di Messi (lo interpretano in diverse età Valentin Rodriguez, Juan Ignacio Martinez, Alex Burgues, Marc Balaguer), si uniscono ai video inediti di quegli anni.

Il percorso di Leo adolescente in Spagna prosegue fra dubbiosi, entusiasti, la difficolta' ad abbandonare la sua vita in Argentina e i primi straordinari exploit nelle giovanili del Barca.

Prosegue con il passaggio grazie a Rijkaard in prima squadra, l'intesa che si crea con gli altri campioni del Barcellona e con la Nazionale Argentina, i goal, la fama mondiale. "Messi era uno straordinario diamante che ha trovato persone grazie alle quali ha potuto brillare senza essere offuscato dagli idioti" dice Menotti.

Per Piqué, "Messi ha quello che avevano altri grandissimi giocatori, come il controllo di Zidane, la velocità di Ronaldo". Non manca poi un paragone con Maradona (idolo di Messi). "Grazie a Dio Messi esiste - dice Crujff - sennò staremmo ancora a parlare di Maradona. È assurdo paragonarli, bisogna solo godersi il modo di giocare".

E proprio Maradona si rivolge nel film, con un messaggio, a Messi: "Non prestare attenzione a quello che gli altri dicono di te - gli consiglia - sarai il più grande giocatore della storia". (ANSA).

I più letti

avatar-icon

Redazione