Arrivederci professore
Notorious Pictures

5 film per vivere la malattia con coraggio

Da "Arrivederci professore" a "L'amore che resta", ecco alcuni lungometraggi che ci insegnano ad affrontare i dossi della vita

"Non siamo malati, siamo guerrieri". Questa è una delle frasi, inno di battaglia, di Nadia Toffa, conduttrice televisiva morta a 40 anni a causa di un cancro al cervello, energica combattente che ha sempre amato la vita. 

Un altro suo mantra: "Quando mi chiedono 'Come stai?' io rispondo sempre "Benissimo". Non sono guarita, però non posso stare benissimo?".

Sulle ali di questo spirito ardito, che sa prendere la vita per come viene, segnaliamo 5 film validi, che insegnano ad affrontare la malattia con coraggio. 

1) Arrivederci professore (2019) di Wayne Roberts

Da poco uscito al cinema, Arrivederci professore ha per protagonista un Johnny Depp finalmente in grande spolvero. È lui il professore del titolo. Scopre di avere un cancro in stato avanzato ma sceglie di non curarsi e, nel frattempo, trova proprio nell'idea della mortalità la scossa per vivere con più coraggio, irriverenza e un pizzico di follia.

Ai suoi studenti l'insegnamento più importante: "Non arrendetevi alla mediocrità", "vivete una vita ricca di esperienze", "ricordatevi che la vita è un canto d'uccello", ogni momento cercate di "renderlo interessante". 

2) La teoria del tutto (2014) di James Marsh

La teoria del tutto è un film biografico con Eddie Redmayne nei panni del giovane Stephen Hawking: ed è detto tutto. Il celebre astrofico è stato un modello di tenacia e vitalità, nonostate tutto.

Pur vincolato all'immobilità a causa di una malattia degenerativa del motoneurone, costretto a comunicare tramite un computer e una voce non sua, ci ha lasciato decenni di studi e una grande eredità scientifica. Un esempio che spinge ad andare oltre i propri limiti

3) L'amore che resta (2011) di Gus Van Sant

Una piccola perla, struggente, malinconica e infinitamente poetica. Il nichilismo non può nulla contro la vita: è vinto dall'amore, mentre la mortalità diventa una consapevolezza romantica.  

Henry Hopper è Enoch, un ragazzo orfano che, per esorcizzare il trauma dei genitori morti in un incidente d'auto, assiste ai funerali di perfetti sconosciuti. Qui conosce Annabel, interpretata da Mia Wasikowska, coetanea malata di tumore al cervello a cui restano tre mesi di vita. Saranno tre mesi vissuti insieme in una danza attorno alla morte, pieni di vita e di amore intenso. Enoch sopravvive ad Annabel, con il ricordo bellissimo di lei. 

4) Le invasioni barbariche (2003) di Denys Arcand

Oscar al miglior film straniero, ha per protagonista Rémy (Remy Girard), cinquantenne canadese professore di storia che, dopo una vita vissuta appieno, si scopre malato terminale di cancro. Ha accanto l'ex moglie (Dorothee Berryman) e il figlio (Stephane Rousseau) con cui non aveva più rapporti ma che, per l'occasione, ritorna al capezzale paterno. Mentre la relazione padre-figlio rinasce, il giovane organizza attorno al genitore morente una vivace rimpatriata di amici, amanti, ex alunni.

Alla fine Rémy sceglie di accelerare la dipartita con un'overdose di eroina. Ma in questa eutanasia fai-da-te ha accanto un confortante nugolo di persone più o meno care. 

5) Nemiche amiche (1998) di Chris Columbus

Commedia divertente e commovente, unisce due regine di Hollywood, Susan Sarandon e Julia Roberts.

I loro personaggi si contendono l'amore di due bambini, la prima come madre naturale super efficiente, la seconda come nuova compagna del padre (Ed Harris), più giovane e fotografa affermata. Tra le due sono liti furibonde e schermaglie, finché la più attempata non scopre di avere un tumore. Dalla malattia, emerge una bella amicizia

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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