I film più belli del 2018 secondo il New Yorker (senza italiani)

I film più belli del 2018 secondo il New Yorker (senza italiani)

Tanti film indipendenti americani ma anche diversi europei, soprattutto francesi. Di cinema italiano neanche l'ombra

Il critico cinematografico del New Yorker Richard Brody ha stilato la sua lista di film migliori del 2018. Ci sono molti film statunitensi, ovviamente, molte voci indipendenti. Ma non mancano film europei, soprattutto francesi. Nel lungo elenco anche due film rumeni, uno austriaco, uno serbo... E l'Italia? Zero. Nessun film italiano nelle preferenze del magazine di New York.

Ecco i film più belli del 2018 secondo il New Yorker.

Madeline's Madeline di Josephine Decker (Usa)

Film indipendente passato per il Sundance, Berlino e Torino, dallo stile audace, inquieto, sperimentale. Un dramma di formazione con un'adolescente (Helena Howard) con disturbi mentali che frequenta un corso di teatro a mo' di terapia.

L'amore secondo Isabelle di Claire Denis (Francia)

Juliette Binoche è una bella cinquantenne alla ricerca spasmodica e quasi ossessionata del vero amore. Film uscito ad aprile nelle sale italiane.

Zama di Lucrecia Martel (Argentina)

Nel XVIII secolo Zama (Daniel Giménez Cacho), ufficiale della Corona spagnola nato in Sud America, attende una lettera del re che gli conceda il trasferimento dalla città in cui è relegato a un posto migliore. Gli anni passano e la lettera non arriva. Così Zama si unisce a un gruppo di soldati all'inseguimento di un pericoloso bandito.

Did you wonder who fired the gun? di Travis Wilkerson (Usa)

"Nel 1946 il mio bisnonno assassinò un uomo di colore di nome Bill Spann e riuscì a farla franca". Così inizia il documentario ambientato in Alabama su un misterioso omicidio nella famiglia del regista.

Sorry to bother you di Boots Riley (Usa)

Commedia dark d'esordio allegramente anarchica e visionaria, su un televenditore (Lakeith Stanfield) dalla scarsa autostima che scopre di avere il potere magico di vendere alla gente.

BlacKkKlansman di Spike Lee (Usa)

La storia vera di due agenti di polizia a Colorado Springs, infiltratiti nel Ku Klux Klan negli anni '70. Con John David Washington e Adam Driver.

Werewolf di Ashley McKenzie (Canada)

Esordio alla regia. La storia di due giovani tossicodipendenti (Andrew Gillis e Bhreagh MacNeil) che vivono in Nuova Scozia.

Madame Hyde di Serge Bozon (Francia)

Rilettura fantasiosa del classico Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson. Isabelle Huppert - Pardo per la miglior interpretazione femminile al Festival di Locarno 2017 - è un'insegnante derisa la cui personalità d'un tratto viene trasformata in sfumature assai meno remissive.

The old nan & the gun di David Lowery (Usa)

Robert Redford è un vecchietto rapinatore di banche elegante, cortese e incallito. La sua ultima interpretazione prima della pensione.

Shirkers di Sandi Tan (Usa)

Nel 1992, l'adolescente Sandi Tan e le sue amiche Sophie e Jasmine hanno girato il primo indie di Singapore - un road movie chiamato Shirkers - con il loro enigmatico mentore americano, Georges Cardona. Dopo le riprese, lui svanì con il filmato. 20 anni dopo e 10 anni dopo la morte di Cardona, sua moglie mandò un'email a Tan, informandola che era in possesso del girato di Shirkers, senza le tracce audio. Ne è nato un documentario sulla realizzazione del film.

Jeannette - L'infanzia di JoAN d'ArC di Bruno Dumont (Francia)

Rivisitazione storica dei primi anni di Giovanna d'Arco, la figura principale della mitologia francese, prima che diventasse il soldato e la martire che tutti conosciamo. 

Claire's Camera di Sang-soo Hong (Francia)

Film francese per il regista sudcoreano, con Isabelle Huppert e Kim Min-hee. L'incontro tra un'insegnante con una macchina fotografica che potrebbe essere magica e una giovane licenziata durante un viaggio di lavoro al Festival di Cannes.

Fotbal Infinit (Infinite Football) di Corneliu Porumboiu (Romania)

Documentario comico su un burocrate rumeno che vuole cambiare le regole del calcio. Sullo sfondo la storia politica del Paese.

Monrovia, Indiana di Frederick Wiseman (Usa)

Muovendosi tra le fattorie e il bar del Paese, il supermercato, la chiesa, la bottega dei tatuaggi, il documentario Monrovia, Indiana traccia la geografia umana di quell'America dal volto bianco, religiosa e conservatrice, la parte più consistente e convinta dell'elettorato di Donald Trump.

Support the Girls di Andrew Bujalski (Usa)

Commedia con Regina Hall nei panni della direttrice di un bar dello sport in Texas che difende ferocemente le sue dipendenti.

Sollers Point di Matthew Porterfield (Usa)

La storia di un ragazzo di ventiquattro anni (McCaul Lombardi) appena uscito di prigione che vive con suo padre (Jim Belushi) agli arresti domiciliari a Baltimora. Lotta per liberarsi dai legami forgiati dietro le sbarre.

L'isola dei cani di Wes Anderson (Usa)

Film d'animazione in stop motion ambientato nel 2037, racconta la grande avventura del giovane Atari e dei cani messi in quarantena su un’isola destinata all'accumulo di rifiuti e immondizia per volontà di un governo, amante dei gatti, che vuole debellare la diffusione di una misteriosa influenza canina.

Golden Exits di Alex Ross Perry (Usa)

Melodramma su due famiglie che vivono e lavorano nel confortevole quartiere Carroll Gardens di Brooklyn. Il loro equilibrio viene rotto dall'arrivo di una stagista australiana (Emily Browning) di 25 anni.

Copia originale di Marielle Heller (Usa)

Melissa McCarthy interpreta la biografa e truffatrice Lee Israel che, caduta in disgrazia, per guadagnarsi da vivere decise di contraffare le lettere di scrittori e celebrità defunte.

La ballata di Buster Scruggs di Joel ed Ethan Coen (Usa)

Film antologico western, racconta sei storie distinte ambientate sulla frontiera americana. Premio Osella per la migliore sceneggiatura alla Mostra del cinema di Venezia.

I Am Not a Witch di Rungano Nyoni (Regno Unito)

Film d'esordio della regista gallese d'origine zambiana. Pragonista una bambina di otto anni, in Zambia, etichettata come strega e inviata in un campo di streghe popolato da anziane, legate a nastri per limitarne i movimenti. 

A Bread Factory di Patrick Wang (Usa)

Tra commedia e dramma, con l'attrice Tyne Daly nei panni della fondatrice di uno spazio per le arti performative in una piccola città del New England minacciata da un'acquisizione da parte di famosi artisti con legami hollywoodiani.

Ore 15:17 - Attacco al treno di Clint Eastwood (Usa)

La storia dei tre giovani americani che hanno sventato un attacco terroristico a bordo di un treno in Francia, nel 2015. I tre protagonisti interpretano se stessi.

The Rest I Make Up di Michelle Memran (Usa)

Documentario che fa un ritratto intimo della drammaturga americana di origini cubane María Irene Fornés, i cui vuoti di memoria rivelano l'esordio dell'Alzheimer.

Se la strada potesse parlare di Barry Jenkins (Usa)

Dall'omonimo romanzo di James Baldwin, una storia d'amore e razzismo, narrata dal regista che vinse l'Oscar con Moonlight.

Bisbee '17 di Robert Greene (Usa)

Documentario (e in parte anche finzione) sulla violenta repressione di uno sciopero del 1917 nella città mineraria di Bisbee, in Arizona. I residenti locali hanno collaborato per mettere in scena una rievocazione del loro passato controverso.

First Reformed di Paul Schrader (Usa)

Una dura riflessione sulla fede, con Ethan Hawke e Amanda Seyfried, rispettivamente sacerdote amareggiato e donna che ha appena perso il marito suicida.

Gavagai di Rob Tregenza (Norvegia, Usa)

Una storia di fantasmi visivamente virtuosistica, ambientata in Norvegia, sul dolore, la poesia, il paesaggio e il recupero emotivo. Un uomo d'affari tedesco si reca in Norvegia per finire l'impossibile traduzione di alcune poesie in cinese, un progetto della sua defunta moglie.

Black Panther di Ryan Coogler (Usa)

Il film Marvel che ha svegliato i consensi della critica, con un supereroe nero, regnante di un Paese africano.

Hale county this morning, this evening di RaMell Ross (Usa)

Documentario ispirato sui giovani che vivono nelle piccole città dell'Alabama occidentale. Consente allo spettatore un'impressione emotiva del Sud storico.

Minding the Gap di Bing Liu (Usa)

Un'ex pattinatrice adolescente di Rockford, nell'Illinois, torna a casa per girare un documentario sulla vita attuale dei suoi amici di lunga data, rivelando dure verità sul suo passato.

Notes on an Appearance di Ricky D'Ambrose (Usa)

Un dramma ambientato a New York, ai giorni nostri, ma pieno di toni, stati d'animo e conflitti di epoche precedenti. Un giovane scompare tra voci di violenza e demagogia, lasciandosi dietro un oscuro nascondiglio di lettere, cartoline e quaderni.

Druga strana svega (The other side of everything) di Mila Turajlić (Serbia)

Un documentario che unisce storia personale e familiare al passato storico di Jugoslavia e Serbia. Lo realizza raccontando suo padre la figlia di Srbijanka Turajlić, un oppositore serbo del regime repressivo e genocida di Slobodan Milošević.

Il tuo ex non muore mai di Susanna Fogel (Usa)

Commedia con Mila Kunis e Kate McKinnon costrette a trasformarsi in due spie provette quando l'ex di una delle due si ripresenta all'improvviso per nascondersi da un gruppo di spietati assassini.

Inimi cicatrizate (Scarred hearts) di Radu Jude (Romania)

Premio speciale della giuria del Festival del film Locarno nel 2016. Un dramma ambientato in Romania, nel 1937, su un giovane scrittore ebreo intrappolato tra la malattia e il fascismo.

Pow Wow di Robinson Devor (Usa)

Documentario ironico sugli abitanti della Coachella Valley, nella California del Sud, e sulla sua storia, sulla distanza degli americani dal proprio passato.

Une saison en France di Mahamat Saleh Haroun (Francia)

Il regista del Ciad ordisce la storia d'amore tra un richiedente asilo rifugiatosi in Francia, ex insegnante fuggito con due figli dal suo Paese in guerra, e una francese che gli offre un tetto.

Garry Winogrand: All things are photographable di Sasha Waters Freyer (Usa)

Un documentario sul fotografo americano Garry Winogrand che ha immortalato New York negli anni '60 (il suo lavoro si dice abbia influenzato il programma televisivo Mad Men) e successivamente il Texas e Los Angeles.

The Hate U Give di George Tillman, Jr. (Usa)

Adattamento dell'omonimo libro di Angie Thomas, è un'evoluzione del genere young adult. Racconta le vicende dell'adolescente Starr (Amandla Stenberg), residente nel ghetto nero di Garden Heights ma studentessa del liceo Williamson, popolato da benestanti e per lo più bianchi.

The Waldheim Waltz di Ruth Beckermann (Austria)

Documentario su Kurt Josef Waldheim, diplomatico austriaco ed ex segretario generale delle Nazioni Unite, e sulle polemiche sul suo ruolo nel regime nazista durante la seconda guerra mondiale. Il film, composto interamente da filmati d'archivio, analizza il crollo della grande illusione austriaca: essere stata la prima vittima dei nazisti.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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