‪Django Unchained: i 5 film citati da Tarantino‬
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‪Django Unchained: i 5 film citati da Tarantino‬

I western (e non solo) che hanno ispirato il regista pulp

Django di Sergio Corbucci del 1966 è solo il primo di una lunga serie di film citati da Quentin Tarantino in Django Unchained. Nella lista ci sono, prevedibilmente, parecchi spaghetti western e anche qualche b-movie dimenticato che il regista si è divertito a rileggere a modo suo. Così trovare le citazioni "nascoste" è diventato il passatempo  preferito dei cinefili di tutto il mondo, non facilitati nel compito dal  fatto che solo Django ha ispirato, già dal titolo, almeno una ventina di film, compreso un sequel ufficiale del 1986 (Django 2, il grande ritorno) e un porno (Nude Django). E che per le scene cult di Django Unchained, Tarantino potrebbe essersi rifatto ad altri film, insospettabili. Ne abbiamo trovati cinque.

1) La nascita di una nazione di D.W. Griffith, 1915
Uno dei film col maggiore incasso della storia del cinema muto. Ricostruisce alcuni episodi della guerra di secessione americana dalla parte degli schiavisti. Per questo fu accusato di fare propaganda razzista e di incoraggiamento alla violenza verso i neri. Celebre la scena in cui la cavalleria del Ku Klux Klan va alla carica di un gruppetto di soldati neri "cattivi" (in realtà bianchi truccati, ndr). Tarantino l'ha riletta in chiave comica e capovolto il finale: in Django Unchained gli incappucciati fanno la parte degli stupidi e ci rimettono le penne.

2) Il grande silenzio, di Sergio Corbucci, 1968
Il cacciatore di taglie di origini tedesche, ruolo che in Django Unchained è affidato al Dottor Shultz, viene da qui: si chiamava Tigrero e lo interpretava Klaus Kinski. E Tarantino è in debito con questo film anche per le scene nella neve.

3) Hannie Caulder di Burt Kennedy, 1971
Tre cowboy spietati uccidono un uomo e violentano sua moglie, interpretata da una giovane (e bellissima) Raquel Welch. Lei si mette sulle loro tracce accompagnata da un cacciatore di taglie. Proprio come Django/Jamie Foxx. E si vendica.

4) Addio Zio Tom di Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi, 1971
Jacopetti, autore del celebre Mondo Cane, nel 1971 si presentò nelle sale con un film sulla schiavitù in America, girato come un finto documentario sul campo, con la colonna sonora di Riz Ortolani (c'è un suo brano anche in Django Unchained, ndr). Un piccolo capolavoro del cinema di genere, nonostante la deriva trash. Tarantino lo ha visto sicuramente.

5) Mandingo di Richard Fleischer, 1975
Film sugli schiavi gladiatori, interpretato dal campione di pugilato Ken Norton e prodotto da Dino De Laurentis. Tarantino ne ha ripreso intere sequenze, quasi a voler fare un remake nel remake. E ne ha condiviso, in parte, la sorte: anche Mandingo quando uscì nelle sale fu criticato dagli intellettuali afro-americani per il suo racconto della schiavitù. Ma fece grandi incassi e Andy Warhol lo definì un capolavoro. Dettagli che non saranno certo sfuggiti al regista di Django Unchained.

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Eugenio Spagnuolo