Cannes: 5 film maledetti che hanno fatto la storia del Festival
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Cannes: 5 film maledetti che hanno fatto la storia del Festival

Balordi, reduci di guerra, doppiogiochisti, assi del volante: scorrendo la storia dei film che hanno trionfato sulla Croisette, abbiamo scelto 5 personaggi indimenticabili, entrati nel mito. Al primo posto, il tassista giustiziere interpretato da Robert De Niro in Taxi Driver

Succede anche a voi? Mentre il Festival di Cannes entra nel vivo, cresce la fame di cinema e la voglia di vedere, accanto ai nuovi capolavori, anche i film che hanno illuminato le precdenti edizioni della rassegna francese. Oggi abbiamo scelto in particolare cinque personaggi “maledetti”, che hanno fatto la fortuna delle pellicole che li hanno ospitati e degli attori che hanno avuto la fortuna di interpretarli. Buon divertimento! 

1. TRAVIS BICKLE (Robert De Niro in Taxi Driver, 1976)

La storia leggendaria di questo meraviglioso film parte proprio con la Palma d'Oro. Martin Scorsese firma il suo primo capolavoro e regala all'amico Bob il ruolo più epico e disturbante della carriera. Mister Bickle è un tassista psicotico, che gira di notte per New York cercando un modo per zittire i suoi incubi. Convinto di dover ripulire la città a colpi di pistola, diventerà incredibilmente un eroe... Una pietra miliare del cinema, dove è impossibile scegliere il migliore tra regista e interprete. 

 

2. VINCENT VEGA (John Travolta in Pulp Fiction, 1994)

Quasi vent'anni dopo La febbre del sabato sera, Travolta torna al top grazie al genio di Quentin Tarantino, che si aggiudica la Palma d'Oro e stupisce il mondo. John interpreta un balordo al soldo del gangster Marcellus Wallace (Ving Rhames), che gli chiede di portare a divertirsi la sua bellissima e giovane moglie Mia (Uma Thurman). Tra pulsioni proibite e abusi di stupefacenti, la serata si trasforma in un incubo; prima, però, i due se la spassano ballando in un locale sulle note di Chuck Berry... Sublime.

 

3. HARRY LIME (Orson Welles in Il terzo uomo, 1949)

Vienna, 1946. Lo scrittore americano Holly Martins (Joseph Cotten) cerca di scoprire la verità sulla morte dell'amico Harry Lime. Scoprirà che in realtà è vivo e vegeto, e nasconde molti segreti... Un thriller celeberrimo, premiato con il Grand Prix perché all'epoca la Palma d'Oro non era ancora stata istituita. Sceneggiato da Graham Greene , deve però alla fantasia di Welles la battuta più famosa del cinico Lime: «In Italia, sotto i Borgia, per 30 anni hanno avuto guerra, terrore e omicidi, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo e il Rinascimento. In Svizzera, in 500 anni di amore fraterno, pace e democrazia, che cosa hanno prodotto? L'orologio a cucù».

 

4. SAILOR RIPLEY (Nicolas Cage in Cuore selvaggio, 1990)

Un balordo con una giacca di pelle di serpente fugge verso la California con la bellissima Lula (Laura Dern): si chiama Sailor. Alle spalle ha un nugolo di assassini che vuole farlo fuori, davanti a sé un futuro incerto... Uno dei classici film di David Lynch, che insieme alla Palma d'Oro raccoglie anche critiche feroci. Geniale o delirante? Visionario o semplicemente kitsch? Fate voi, ma se vi piace il genere vi divertirete un mondo.

 

5. "IL PILOTA” (Ryan Gosling in Drive, 2011)

Stavolta il premio non lo prende il film, ma il regista Nicholas Winding Refn, che racconta la doppia vita di un autista senza nome (Ryan Gosling) e dalla doppia vita: di giorno fa la stuntman a Hollywood, di notte porta fuori ai guai i rapinatori in fuga. Quando però nella sua vita irrompe l'amore... Uno diq uei film diventati di culto dopo tre giorni in sala: merito di una Los Angeles ipnotica e di un attore, il tenebroso Ryan, diventato un sex symbol alla prima curva.

 

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Alberto Rivaroli