Anna Magnani, quanto ci manca: i suoi 5 film più belli
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Anna Magnani, quanto ci manca: i suoi 5 film più belli

Quarant'anni fa moriva l'attrice più carismatica del cinema italiano, artista di razza, donna fiera e selvaggia. Rivediamo in cinque video le sue migliori interpretazioni

Mamma mia, quanto manca al cinema italiano e ai nostri cuori Nannarella. Quel suo sguardo fiero e feroce, quel carisma insuperabile che trasforma una donna non bella in bellissima, quel suo talento selvaggio e tragico.
Anna Magnani moriva quarant'anni fa, il 26 settembre 1973. In questo anniversario ci piace ripercorrere in video i suoi film più belli, le migliori interpretazioni, scegliendone cinque. Certo, non è facile la selezione e per certi versi può sembrare anche banale: è così ardente il fuoco della sua recitazione e vere pietre miliari della settima arte tante delle pellicole a cui partecipò. Ma in fondo questo vuole essere solo un omaggio e un modo per rivederla in scena, con la stessa emozione di allora, oggi. 

1) Roma città aperta di Roberto Rossellini (1945)

Capolavoro di neorealismo, ancora risuona l'urlo disperato della popolana Pina, stupenda Magnani, che corre dietro al camion con cui i nazisti stanno portando via il suo uomo. Il grido "Francesco! Francesco!", poi la raffica di mitra che la fa cadere a terra.

 

2) Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini (1962)

Anna è Mamma Roma, una prostituta che vuole cambiare vita, soprattutto per suo figlio, per regalargli un futuro di possibilità, ma non può far nulla contro l'ineluttabilità del destino: il riscatto sociale non è possibile. Dolce e caciarona, in questa scena insegna a ballare al figlio (Ettore Garofolo) sulle note di Violino tzigano:

 

3)  Bellissima di Luchino Visconti (1951)

In questa satira impietosa sul mondo del cinema che promette sogni, Nannarella è l'impetuosa Maddalena Cecconi, donna frustrata che vuole trasferire la sua ambizione di sfondare come attrice alla figlioletta (Tina Apicella). In questa sequenza si svegliano l'orgoglio e le consapevolezze da madre ferita, dopo che la sua piccola è stata derisa durante un provino, seppur successivamente selezionata.  

 

4) La rosa tatuata (The Rose Tatoo) di Daniel Mann (1955)

Anna Magnani in versione americana, per il suo Oscar come migliore attrice. Il film non è certo del tutto riuscito e migliora nella seconda parte grazie al travolgente ingresso in scena di un buffissimo Burt Lancaster, però lei, Nannarella, è speciale, ora disperata, ora ciecamente chiusa nelle sue illusioni, ora durissima madre, ora spassosa.

 

5) Risate di gioia di Mario Monicelli (1960)

Unico film in cui Anna si ritrova col suo vecchio compagno di spettacoli Totò. Comicità e amarezza si muovono su un perfetto equilibrio, attorno alla notte di Capodanno di due personaggi sopraffatti dalla vita. Indimenticabile il duetto tra i due che cantano Geppina Gepì, autocelebrandosi come grandi artisti: 

 

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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