L'Ambrogino d'oro 2014 va a Morando Morandini
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L'Ambrogino d'oro 2014 va a Morando Morandini

Il premio al critico cinematografico che l'ha accolto con grande stupore

Morando Morandini ha vinto l'Ambrogino d'Oro 2014. Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e l'assessore alla Cultura, Filippo del Corno, hanno insignito dell'onoreficienza il critico cinematografico che si è detto "sorpreso". "Sono sorpreso dell'arrivo di questo premio: sapevo che a Milano c'è un folto gruppo di persone che mi stimano e mi seguono, ma non pensavo che avessero il potere di indurre a darmi questo riconoscimento. Il fatto che sono sorpreso - ha aggiunto sorridendo - è dovuto proprio al fatto che non me l'aspettavo".

Il regista Elia Kazan paragonava la condizione del critico a quella dell'eunuco nell'harem "che passa il suo tempo a contemplare quel che gli è precluso e proibito": è la definizione che ama citare Morando Morandini, pensando alla sua passione di una vita, il cinema. Figura esile e dall'incedere ormai segnato dall'età, Morandini presenzia sempre le prime dei film.

È nato a Como nel 1924 e il suo nome è diventato popolare grazie al Dizionario dei film e delle serie tv, edito da Zanichelli dal 1999 e che porta la sua firma, curato da lui stesso, con la moglie Laura sino alla sua scomparsa, e la figlia Luisa, anche lei critico cinematografico. Ogni anno l'opera viene aggiornata e Morandini ancor oggi assiste quotidianamente alla proiezione delle novità cinematografiche, rivedendo e ripensando i suoi giudizi su film già recensiti.

Forte di questo passato e della sua passione per il cinema, Morandini è intervenuto alla premiazione ringraziando, ma anche dicendosi "contento" di poter incontrare di persona il sindaco: "sono un suo ammiratore - ha spiegato - ma come cittadino ho qualcosa da dargli. Per questo spero che ci si possa rivedere in privato". Invito immediatamente accolto da Pisapia che poi, a margine della cerimonia, ha difeso l'iniziativa contro chi aveva polemizzato, a partire dai familiari delle vittime del terrorismo fino al consigliere Riccardo De Corato, sollevando l'obiezione che Morandini è padre di un ex terrorista e che lo stesso critico firmò il cosiddetto "manifesto contro il commissario Calabresi".

"Non si può criticare ciò che non si conosce - ha esordito Pisapia - e De Corato dovrebbe sapere cosa fa Morandini per la cultura; un padre poi - ha aggiunto il sindaco - non puo' rispondere delle colpe dei figli. Per quanto riguarda quell'appello che tutti ricordiamo (negli anni Settanta sul caso Pinelli, ndr), lo stesso Morandini ha riconosciuto che fu una lettera sbagliata, sottoscritta ma poi non più condivisa".

(ANSA)

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