Alberto Sordi: 10 film per ricordare un mito
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Alberto Sordi: 10 film per ricordare un mito

Il 24 febbraio 2003 moriva uno dei più grandi interpreti italiani, protagonista di una serie incredibile di titoli che hanno fatto la storia del nostro cinema. Ecco la Top 10 dei suoi capolavori - La sua Roma, foto

Dieci anni fa, il 24 febbraio 2003, moriva Alberto Sordi, uno degli italiani più noti e amati del XX secolo. Trovo quasi impossibile dire qualcosa di originale su un attore che mette quasi soggezione per il talento mostruoso e la capacità altrettanto impressionante di mettere alla berlina incongruenze, nevrosi e piccinerie dei suoi connazionali. Forse è proprio per questo che, nonostante la sua grandezza artistica, non tutti lo hanno amato: quando guardi un suo film, spesso ti vergogni, riconoscendoti del tutto o in parte nelle debolezze dei suoi personaggi. Nessun dubbio, comunque, sul fatto che sia stato uno dei più grandi interpreti della storia del cinema. Credo insomma che il modo migliore per ricordarlo, e presentarlo a chi per motivi anagrafici non lo conosce bene, sia quello di stilare una Top 10 dei suoi film più belli. Difficile scegliere, perché di capolavori ne ha girati a mazzi: ecco comunque i miei preferiti.

1. LA GRANDE GUERRA (1959) di Mario Monicelli

Come eroe di guerra, Oreste Jacovacci è molto sui generis: poco prima di essere giustiziato dagli austriaci, ai quali non ha voluto rivelare le preziose informazioni in suo possesso, grida: «Non voglio morire, sono un vigliacco!». Monicelli, graffiante e iconoclasta come sempre, stavolta fa a pezzi la retorica patriottica, all'epoca ancora fortissima, raccontando i meschini e fallimentari espedienti di due soldati (accanto a Sordi-Jacovacci c'è un monumentale Vittorio Gassman), che nel 1916 vorrebbero imboscarsi ma, vista la loro inutilità come combattenti, si vedono rifilare uno dei ruoli più pericolosi, quello delle staffette che portano gli ordini da un reggimento all'altro. Quando finiscono in mano al nemico, e vengono trattati come due miserabili, hanno però una reazione d'orgoglio, affrontando la morte (più o meno) a testa alta. Uno dei film più innovativi, sarcastici e coraggiosi mai girati sulla guerra: con tutto il rispetto per Gassman, Sordi stavolta è di un altro pianeta.

2. UNA VITA DIFFICILE (1961) di Dino Risi

Parola di Albertone: se avesse dovuto scegliere il suo personaggio preferito, avrebbe optato per Silvio Pagnozzi. Ex partigiano, giornalista di sinistra, alla fine della guerra si ritrova povero, guardato con sospetto e abbandonato dalla moglie (Lea Massari). Per “riscattarsi” (e riconquistare l'amata), mette in naftalina i vecchi ideali e diventa l'assistente di un rozzo e disonesto uomo d'affari (Claudio Gora), che lo comanda a bacchetta mortificandolo puntualmente davanti a tutti. Una sera, però, Silvio non ce la fa proprio più e... Una volta tanto alle prese con un personaggio positivo tout court (per quanto virato verso il grottesco), Sordi è strepitoso nel raccontare la cocente disillusione che si accompagnò al boom economico. Non mancano comunque momenti di irresistibile comicità, come la scena in cui Pagnozzi decide finalmente di ribellarsi.

3. UN AMERICANO A ROMA (1954) di Steno

Non certo il migliore, ma probabilmente il più popolare film del primo Sordi. Merito di un personaggio, Nando Moriconi, presentato per la prima volta in Un giorno in pretura ma solo qui finalmente assurto al ruolo di mattatore assoluto. Un bonaccione imbranato, capace di combinare solo guai, eppure irresistibile nella sua ingenua venerazione di tutto ciò che è made in Usa. Una commedia che oggi appare piuttosto elementare, ma comunque ancora divertentissima. La scena in cui Nando divora un piatto di spaghetti («Maccherone, m'hai provocato e io ti distruggo!») è tra le pietre miliari della commedia all'italiana.

4. IL VEDOVO (1959) di Dino Risi

Ecco un altro leggendario personaggio “alla Sordi”: Alberto Nardi, sedicente industriale, in realtà un fallito che cerca di darsi un tono con i soldi della moglie (una stratosferica Franca Valeri), che lo tratta per il cretinetti che di fatto è. Quando la donna è vittima di un incidente ferroviario, Nardi sembra rinascere, ma un'amara sorpresa lo attende: in extremis la “sua” Elvira non era salita a bordo... Il tono è da commedia, ma Risi dispensa dosi di cinismo sorprendenti per quei tempi. Il plus del film è comunque una coppia di attori che lascia a bocca aperta.

5. I VITELLONI (1953) di Federico Fellini

Al di là dell'irresistibile scena di culto in cui Sordi spernacchia un gruppo di lavoratori, prima di rimanere in panne con l'auto e subirne la comprensibile reazione, si tratta in realtà di un film struggente, il mio preferito tra quelli di Fellini. La storia di cinque amici prigionieri della sonnolenta (e a volte immorale) vita di provincia: solo uno di loro (Franco Interlenghi) troverà il coraggio di andarsene. Gli altri, a partire da Alberto (il personaggio di Sordi), continueranno a vivacchiare tra scherzi di pessimo gusto, bugie e penosi sogni di gloria.

6. I COMPLESSI (1965) di Dino Risi, Franco Rossi, Luigi Filippo d'Amico

Il titolo del film (composto di tre episodi) magari non vi dice granché, ma se parliamo di “Guglielmo il dentone” le cose cambiano, vero? Nello sketch di sua competenza Sordi interpreta un aspirante speaker televisivo, preparatissimo e pedante, che nonostante la mostruosa dentatura riesce a sbaragliare la folta e agguerrita concorrenza, aggiudicandosi l'ambito posto e la gloria: tra le sue fan ci sono anche le gemelle Kessler, sogno erotico dell'Italia Anni 60... Una barzelletta che ci dice sostanzialmente due cose: Sordi è un fenomeno, e anche 50 anni fa, in Rai, senza raccomandazione la vita era durissima.

7. TUTTI A CASA (1960) di Luigi Comencini

Riecco Sordi in guerra, ma stavolta è la seconda, raccontata in una delle sue pagine più drammatiche: l'8 settembre 1943. Anche il sottotenente Alberto Innocenzi, come tutti, è spaesato, non capisce cosa stia succedendo, fatica a capire che gli alletai di ieri oggi sono diventati i nemici. Combattuto tra senso del dovere, paura e voglia di pace, alla fine sceglierà quasi inevitabilmente di ribellarsi ai tedeschi. Nessuno avrebbe potuto rendere meglio la fragilità di un antieroe, che riesce a divertire e commuovere nella stessa scena.

8. IL COMUNE SENSO DEL PUDORE (1976) di Alberto Sordi

Per quanto indiscutibilmente inferiore al Sordi attore, il Sordi regista ha regalato qualche buon film. Come questo in cui ironizza sul boom della pornografia nella società italiana dell'epoca. Da cineteca, in particolare, l'episodio strafamoso in cui una coppia di coatti, Giacinto (Sordi) ed Erminia (la favolosa Rossana Di Lorenzo), decide di festeggiare l'anniversario di nozze andando al cinema. Quando scelgono di vedere "La nipotina”, i due sono convinti che si tratti di una pellicola tenera ed edificante, ma... Si ride a crepapelle.

9. LO SCOPONE SCIENTIFICO (1972) di Luigi Comencini

Una commedia nera e malinconica, che racconta la sfida impossibile di due morti di fame (Sordi e una bravissima Silvana Mangano), che ogni anno, chissà come, si ritrovano a giocare a carte con una vecchia milionaria americana in vacanza e il suo autista (Bette Davis e Joseph Cotten). I due poveracci sognano di fare il colpo che cambierà la loro squallida esistenza, ma la vità sceglierà diversamente... Una storia surreale e amarissima, che concede a quattro fuoriclasse di dare il meglio di sé.

10. IL MEDICO DELLA MUTUA (1968) di Luigi Zampa

Un altro pezzo pregiato della galleria di mascalzoni che impreziosisce la carriera del grande Alberto: è il dottor Guido Tersilli, che non si ferma davanti a nulla per assicurarsi il maggior numero di assistiti, e diventare ricco e potente alla faccia dei colleghi. Quando però è costretto a ricoverarsi per il troppo stress, non troverà un'accoglienza calorosa... Un film dominato da un personaggio arrivista e meschino, che piacerà talmente tanto al pubblico da tornare in un sequel. Perché gli italiani amano un essere del genere? È la magia di Sordi.

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Alberto Rivaroli