Le 10 squillo più belle della storia del cinema
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Le 10 squillo più belle della storia del cinema

Sono tante le dive che hanno conquistato fama, premi e cachet milionari interpretando donne "perdute". Ecco le nostre scelte: le più affascinanti sono Audrey Hepburn, Kim Basinger, Julia Roberts e Monica Bellucci

Le brave ragazze vanno in Paradiso, le cattive ragazze vanno dappertutto. Solo un luogo comune? Forse, ma non al cinema, dove i ruoli scabrosi garantiscono quasi sempre popolarità, premi e cachet a sei zeri. Prendete le squillo: ci vuole un bel coraggio per accettare di interpretarne una, non importa se per scherzo, in una commedia romantica, o sul serio in un dramma a tinte forti. Chi se l'è sentita, però, spesso è entrato nella storia del cinema, anche quando magari il film in questione non era un capolavoro. Ecco la Top 10 delle "donne perdute" più belle di sempre.

1. AUDREY HEPBURN (Colazione da Tiffany, 1961)

Lo so, sembra un incrocio tra una principessa e una mannequin. Bellissima, elegante, con gli occhioni da cerbiatto. E quando passeggia all'alba davanti alle vetrine più glamour della Fifth Avenue, non è certo per attirare qualche signore in cerca di compagnia. Però, che ci piaccia o no, Holly Golightly è pur sempre una prostituta: d'alto bordo, ma sempre prostituta. Se ne rendeva conto per prima la sua raffinatissima interprete, che all'inizio aveva molte perplessità ad accettare il ruolo. "Mi dispiace, non posso fare la puttana", pare abbia detto dopo aver letto il copione. Poi, però, è andata com'è andata, e dubitiamo che si sia pentita della scelta. Comunque, come sempre accade quando c'è di mezzo Audrey, se la inserisci in una classifica non puoi che metterla al primo posto. Con lei non c'è partita.

2. KIM BASINGER (L.A. Confidential, 1997)

Nella Los Angeles degli Anni 40, l'atomica Lynn Braken intrattiene ricchi clienti, eccitati dalla sua somiglianza con la diva Veronica Lake: poi però nella sua vita irrompe lo sbirro Russell Crowe, e tutto cambia... Kim è riuscita a essere sexy perfino in un film patetico come Nove settimane e mezzo, figuriamoci in un thriller come questo, che le regala un ruolo perfetto per lei. L'attrice non spreca l'occasione, mozza il fiato al pubblico maschile e vince un Oscar strameritato.  

3. JULIA ROBERTS (Pretty Woman, 1990)

Anche Vivian Ward lavora a Los Angeles ma, sfortunatamente per lei, anziché lussuose ville le toccano i marciapiedi di Hollywood. Ciò nonostante, è bella, elegante, sensibile e ansiosa di trovare un grande amore, che puntualmente arriva. E non è neanche un cumenda con la pancetta e il toupet, ma Richard Gere.... Per quanto il suo personaggio sia talmente improbabile da risultare quasi irritante, è impossibile lasciare Julia fuori dal podio: a un sorriso così non si può resistere.

4. MONICA BELLUCCI (Malèna, 2000)

Con tutto il rispetto per Giuseppe Tornatore, che ha fatto molte cose ottime, neanche Meryl Streep con il fisico di Charlize Theron avrebbe potuto salvare un film imbarazzante come Malèna. Onore dunque a Monica Bellucci che, nei pani della bellissima siciliana costretta a prostituirsi per sopravvivere, è addirittura accecante. Non sarà un'attrice da Oscar, ma la sua bellezza vale (quasi) la visione del film. Ho detto quasi...

5. SHIRLEY MACLAINE (Irma la dolce, 1963)

Un gendarme parigino s'innamora della deliziosa Irma, e per non dividerla con i clienti si inventa una serie di travestimenti. Averla tutta per sé, però, non è facile. È sempre un piacere vedere un film di Billy Wilder, soprattutto se ripropone la coppia Lemmon-MacLaine, lanciata da quel capolavoro che è L'appartamento. Talento a parte, comunque, Shirley è una meraviglia.

6. CATHERINE DENEUVE (Bella di giorno, 1967)

Non sono mai stato un fan di Catherine Deneuve, simpatica come un piraňa nel bidet o, peggio, come Carla Bruni con la chitarra in mano. Detto questo, devo riconoscere che nei panni di Séverine, signora della Parigi bene che usa le marchette come una sorta di terapia psicoanalitica, qualche brivido lo dà. Che ci sia lo zampino di quel satiro di Buňuel?

7. JANE FONDA (Una squillo per l'ispettore Klute, 1970)

Ecco un'altra "lucciola" da Oscar: si chiama Bree Daniel, e se la vede brutta quando un maniaco sessuale comincia a fare secche le sue colleghe. A darle una mano sarà un detective di provincia (Donald Sutheland), giunto a Manhattan per indagare su un omicidio. La grintosa e sensuale Jane si porta a casa la statuetta ed entra nella storia di Hollywood: è veramente uno spettacolo.

8. MIRA SORVINO (La dea dell'amore, 1995)

La bella e simpatica figlia di Paul Sorvino, strepitoso caratterista specializzato in ruoli da gangster, fa centro al primo colpo e si porta anche lei a casa un bell'Oscar. Merito di Woody Allen, che le cuce addosso un personaggio stralunato ed esilarante: Linda Ash, in arte Judy Orgasm, prostituta e attrice porno. Madre naturale di un ragazzino intelligentissimo, che un giornalista (lo stesso Allen) aveva adottato anni prima...  Anche se la carriera di Mira non è stata all'altezza degli esordi, in questo film è davvero perfetta, e splendida.

9. ELISABETH SHUE (Via da Las Vegas, 1995)

Se siete depressi, state alla larga da questo film: l'incontro tra Ben (Nicolas Cage), scrittore alcolizzato e aspirante suicida, e la prostituta Sera, che non se la passa certo meglio di lui, potrebbe esservi fatale. Anche se interpreta una donna sfasciata dalla vita e ormai senza speranze, l'attrice americana non riesce a nascondere il suo fascino.

10. MICHELLE PFEIFFER (Chéri, 2009)

Quante donne possono turbare il sonno dei fan a 51 anni suonati? Pochissime, ma una di queste è la celestiale interprete di Léa de Conval, un'ex cortigiana che ai primi del Novecento perde la testa per il ragazzino che avrebbe dovuto "svezzare". Il film può piacere o non piacere, ma Michelle è davvero incantevole.

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Alberto Rivaroli