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Tecnologia

Ces 2018, come vivremo a bordo dell’auto del futuro

A ogni passeggero i suoi contenuti, per tutti un grande schermo sul tettuccio. La visione di Harman e Samsung

da Las Vegas

Individualismo e condivisione. Spazio privato ritagliato dentro la stessa area comune. Più che una dicotomia, sarà un’armonia inedita l’interno dell’auto del futuro, quella che all’occorrenza si guiderà da sola e ospiterà tanto famiglie quanto gruppi di totali sconosciuti, riuniti per caso dagli algoritmi del «car sharing» verso una destinazione simile.

L’abitacolo sarà una stanza viaggiante farcita di comfort, in cui ognuno potrà ascoltare la musica preferita o avere uno schermo a disposizione con i suoi contenuti (documenti, mail, abbonamenti premium quali Netflix) senza disturbare gli altri; oppure, tutti insieme, gli occupanti reclineranno il sedile per guardare un film sul tettuccio, che al posto del vetro o del rivestimento attuale integrerà un gigantesco televisore in alta definizione. Mentre il cruscotto sarà acceso da tanti display personalizzabili e connessi allo smartphone del conducente. Eccoli.

Video e audio   

È l’idea realizzata a braccetto da Harman assieme a Samsung (i display sono i Qled e Oled della casa coreana), mostrata in anteprima al Ces di Las Vegas. Con un concetto di fondo riassunto un po’ dappertutto nella fiera del deserto nella formula «immersive commute». Pendolari sì, ma calati in attività lontane dall’asfalto: «La gente smetterà di pensare a quello che succede fuori. Si concentrerà sull’interno. Sul giocare, guardare la tv, passare il tempo con gli amici, lavorare. Un po’ come già succede in aereo» ragiona con Panorama.it Kevin Hague, vicepresidente della strategia tecnologica di Harman.

Il suo ufficio è nella sede di Mountain View, vicino San Francisco. «Dove ogni giorno» racconta «sul mio percorso incontro varie vetture autonome. Io stesso ne guido una. Anzi, molte volte lascio fare a lei». Una maniera per dire: quella che da noi sembra fantascienza, in Silicon Valley è abitudine, una consuetudine.

Presupposti e sviluppi

Quando tecnologie come il 5G saranno consolidate, l’accesso ai dati ad alta velocità (in senso letterale) sarà un requisito di serie: la macchina sarà paragonabile a uno smartphone su ruote. E mentre le strade si trasformeranno in grandi social network, le auto giocheranno con gli effetti speciali, daranno ai contenuti la stessa enfasi che oggi viene riservata agli aspetti estetici del contenitore.

Soprattutto nei modelli di alta gamma, Harman ha mostrato come i passeggeri potranno decidere di ascoltare a un volume più che accettabile le loro canzoni preferite, senza interferire l’uno con l’altro. A bordo ci saranno più zone che non si disturbano reciprocamente: «Gli speaker sono inseriti nel sedile (foto sotto, ndr). Li abbiamo studiati e tarati in modo che non ci siano interferenze, anche se io sto sentendo musica classica e il mio vicino un pezzo dance o sta facendo una telefonata» assicura Hague. Che sottolinea: «Il privilegio della scelta verrà al primo posto». D'altronde, il grande assioma del lusso contemporaneo è la personalizzazione dell'esperienza. Ovunque. Persino, pare, nel recinto di un cubicolo. 

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Il ritmo giusto

La musica giocherà anche un ruolo fondamentale nell’accompagnare l’umore degli ospiti delle vetture. Come dimostrato in un’altra simulazione, consultando la nostra agenda l'auto saprà se stiamo andando in palestra, al lavoro o tornando a casa, proponendo in automatico brani rilassanti o che caricano a dovere per affrontare gli attrezzi o un capo scontroso. Nulla di fondamentale, piuttosto una spigolatura, un esercizio di stile, che rafforza però un’evidenza: la vita a bordo sarà molto diversa da come la conosciamo oggi.

Nell’architettura dei veicoli, per esempio con poltrone girevoli che si guarderanno tra loro, per improvvisare meeting o riunioni di famiglia. Un’evidenza già sdoganata dai costruttori da parecchio, per esempio da Mercedes proprio qui al Ces di tre anni fa. Ma anche con inediti momenti di condivisione: a ciascuno il suo schermo, per il gioco preferito o l’ennesima puntata della serie tv infinita; e poi, perché no, anche uno grande, unico sul tetto, per ritrovarsi assieme al cinema mentre si sta andando da qualsiasi altra parte e la strada corre tutt’intorno. L'antidoto tecnologico a quell'ennesimo rischio d'isolamento, di bolla, che l'auto autonoma trascina con sé. 

Per saperne di più

Il cruscotto evoluto e connesso

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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