Call of Duty Black Ops 3 provato
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Tecnologia

Call of Duty: Black Ops 3 provato

Il nuovo capitolo della serie sparatutto potrebbe dare una scossa al franchise, ma per ora è difficile dirlo con certezza

C'è un ritornello che torna a ogni nuovo Call of Duty. Recita che siamo di fronte a meccaniche di gioco ormai rodate al massimo, che è difficile restare davvero sorpresi e che a conti fatti c'è aria di stanchezza, nonostante l'esperienza di gioco sia coinvolgente. Cosa aspettarsi dunque da Call of Duty: Black Ops 3, che esce il 6 novembre per Pc, PlayStation 3 e 4, Xbox 360 e One? Possiamo azzardare una risposta grazie all'incontro organizzato a Milano da Activision.

Sia chiaro: abbiamo messo le mani su una porzione minima del gioco, nello specifico uno spezzone della campagna in singolo, e dunque il nostro è un giudizio parziale – in parte motivato anche da un veloce scambio di battute con uno dei responsabili degli sviluppatori Treyarch, presente all'evento.

Armi alla mano.

Il contesto narrativo della campagna è presto detto: siamo nell'anno 2065 e le sorti di un conflitto sono nelle mani di piccoli gruppi di supersoldati armati fino ai denti e attrezzati con gli ultimi ritrovati della tecnologia.

Senza tanti preamboli, i nostri ospiti di Treyarch ci piazzano in mano un controller della PlayStation 4 e aprono le danze: ci ritroviamo nelle fasi iniziali della campagna, a Singapore e come da tradizione qualcosa va storto costringendoci a improvvisare una via di fuga dai soldati nemici. In questo caso utilizzando i lunghissimi cavi che collegano varie torri in giro per la città.

Il feeling generale è quello noto: grande mobilità, situazioni concitate, bella risposta delle armi. Siccome è previsto che la campagna sia giocabile in co-op fino a 4 giocatori, uno dei ragazzi di Treyarch ci fa da compagno di battaglia. E qui succede qualcosa di interessante, perché a un certo punto sembra che gli avversari gestiti dall'intelligenza artificiale rispondano in modo sensato alla nostra minaccia. Non c'è il tempo di approfondire (maledetti hands on che durano pochissimo!) e dunque chiediamo conferma della nostra impressione.

La grande svolta, forse.

La spiegazione è che gli sviluppatori di Treyarch hanno costruito un nuovo tipo di Intelligenza Artificiale che migliora le logiche tattiche degli avversari e bilancia automaticamente la difficoltà a seconda del numero di giocatori in campo e a seconda del loro livello. Quest'ultimo elemento è fondamentale perché Black Ops 3 ha tutti i capitoli della campagna sbloccati sin da subito e siccome puoi scegliere di affrontarli nell'ordine che ti pare, anche se lo sviluppo narrativo vorrebbe altrimenti, è importante che l'IA capisca se chi sta per iniziale l'ultimo livello è un novellino curioso oppure un veterano.

Tutto questo, tra l'altro, spiega perché la campagna è disponibile solo per Pc, PlayStation 4 e Xbox One: le console di vecchia generazione non riescono gestire i dati necessari. Chi le possiede dovrà accontentarsi del multiplayer online e della campagna con gli zombi.

In conclusione, abbiamo intravisto qualcosa che potrebbe rinnovare il franchise, ma non siamo sicuri che funzioni davvero perché non abbiamo avuto tempo e modo di verificarlo. È comunque un buon segno che qualcuno ci provi, a dare una scossa alla serie. Speriamo ci sia riuscito: noi giocatori abbiamo solo da guadagnarci.

I risultati del sondaggio saranno resi noti il 6 novembre, giorno dell'uscita di Call of Duty: Black Ops 3.

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Aldo Fresia

Scrivo di cinema e videogame. Curo e conduco la trasmissione radiofonica Ricciotto.

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