Brian Johnson
Musica

Brian Johnson ritrova la voce e duetta con Robert Plant

L’ex cantante degli AC/DC, sostituito nel 2016 da Axl Rose per problemi d’udito, ieri sera è tornato a cantare dal vivo a Oxford

Chissà cosa deve essere passato per la mente ieri sera a Brian Johnson, per 36 anni carismatico frontman degli AC/DC, prima che i medici gli abbiano ordinato nel 2016 di ritirarsi dall’attività live per gravi problemi all’udito. Una defezione che si è unita a quella dello storico chitarrista ritmico Malcolm Young e a quella più recente dell bassista Cliff Williams.

Il cantante è stato sostituito da Axl Rose, una scelta che ha diviso in due il pubblico ma che, alla prova dei fatti, si è rivelata vincente per le performance del frontman dei Guns N’ Roses, tornato su buoni livelli vocali.

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L’odore del palco, le spie degli amplificatori accese, le urla del pubblico, le occhiate complici con i musicisti, il microfono che diventa la naturale estensione del tuo braccio.

Era palpabile, come si può vedere qui sotto nel video, l’emozione del cantante scozzese ieri sera all'Oxford New Theatre, dove si stava tenendo il concerto di Paul Rodgers, anche perché Johnson è stata affiancato da un’altra leggenda dell’hard rock, Robert Plant, un nome che non ha certo bisogno di presentazioni.

Johnson, Rose e Rodgers hanno unito le loro ugole in una trascinante  versione di Money (That's What I Want), standard rythm and blues composto da Berry Gordy e Janie Bradford, fondatori della Motown Records, e interpretato originariamente da Barrett Strong, che lo incise nel 1959.

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Sembra ormai un lontano ricordo la lettera che Johnson ha diffuso un anno fa, in cui spiegava le ragioni del suo ritiro dalla scene: "Lo scorso 7 marzo, dopo una serie di accertamenti effettuati dai maggiori esperti nel campo della perdita d’udito, mi è stato detto che se avessi continuato ad esibirmi in venue di grandi dimensioni, avrei rischiato la sordità totale. Sebbene fossi terrorizzato di fronte alla notizia quel giorno, ero consapevole già da un po’ che la mia parziale perdita di udito stava cominciando ad interferire con le mie performance sul palco. Avevo difficoltà a sentire le chitarre e gli altri musicisti con chiarezza, e per questa ragione temevo che la qualità delle mie esibizioni potesse risultare compromessa. In tutta onestà era qualcosa che non potevo consentire. I nostri fan meritano che le mie performance siano al massimo livello, e se per qualunque ragione non potessi esserne all’altezza non deluderò i fan né metterò in imbarazzo gli altri membri degli AC/DC. Non sono un tipo arrendevole, e mi piace finire quello che inizio, ma i medici hanno detto chiaramente a me e ai miei compagni della band che non avevo altra scelta se non smettere di esibirmi dal vivo negli show che rimanevano, e possibilmente anche oltre. Quello è stato il giorno più buio della mia vita professionale”.

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Il merito di questa inaspettata rinascita è del team di Asius Technologies, l’azienda specializzata in dispositivi audio che si è offerta di aiutare il cantante ad affrontare i suoi problemi d’udito, permettendogli di ritornare sul palco grazie a un prototipo che lo stesso frontman ha aiutato a testare e sviluppare.

Solo il tempo potrà dire se Johnson sarà in grado di affrontare un tour con gli AC/DC, ma da ieri sera ciò che sembrava un utopia potrebbe anche diventare realtà, anche se solo per un concerto insieme ai compagni di mille avventure.

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Getty Images
Axl Rose sul palco con Angus Young degli Ac-Dc

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Gabriele Antonucci