In Germania la vita è troppo corta per il lavoro sbagliato

In Germania la vita è troppo corta per il lavoro sbagliato

Nel 2009 l’agenzia/sito tedesco per la ricerca di lavoro jobsintown.de  lanciò la campagna pubblicitaria che vedete qui sopra sostenuta dallo slogan, scritto in inglese, “Life is too short for the wrong job”, la vita è …Leggi tutto

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Nel 2009 l’agenzia/sito tedesco per la ricerca di lavoro jobsintown.de  lanciò la campagna pubblicitaria che vedete qui sopra sostenuta dallo slogan, scritto in inglese, “Life is too short for the wrong job”, la vita è troppo corta per il lavoro sbagliato. Le bellissime foto in 3d messe a punto dallo studio Scholz & Friends puntavano a sottolineare non tanto quanto alcune professioni non siano le più ambite, che si tratti dell’operaio o di un impiego in una lavanderia, e che si debba puntare più in alto, bensì a cercare migliori condizioni di lavoro, qualsiasi esso sia. La campagna pubblicitaria andò così bene che queste stesse foto sono ancora utilizzate, e spesso “aggiornate” ancora oggi, come si può vedere sulla pagina facebook di jobsintown.

Ciò che trovo interessante, oltre al fatto di aver utilizzato l’inglese invece del tedesco, dando quindi per scontato che tutti possano leggere senza problemi in un’altra lingua, è la prospettiva diversa con cui si pone questo portale. La sua pubblicità è indirizzata non a disoccupati, non si parla di aiutare qualcuno a cercare un lavoro, ma a chi un lavoro già ce l’ha e vuole cambiarlo.  E’ vero, anche qui in Germania c’è chi si approfitta dei lavoratori e ci sono situazione tragiche, ma almeno, in generale, molti riescono a mantenere la speranza di un futuro migliore. Insomma, non tutto è perfetto come già scrissi nell’articolo Sorpresa, gli italiani tornano a emigrare in Germania che nel 2013 :”la disoccupazione tedesca è al minimo dagli anni ‘90, solo 5,4%, ma non basta. All’interno degli occupati infatti risultano conteggiati anche il milione di persone impegnato in corsi di formazione o i 7 milioni che hanno giusto un “mini-job“, ma in Italia, con una disoccupazione al 12,8 %, un sito che si offre come piattaforma per la ricerca di lavoro, si sarebbe mosso allo stesso modo? Ed un posto in una lavanderia, anche da svolgere in un solo metro cubico come quello rappresentato dalla pubblicità, da molte persone non sarebbe purtroppo comunque ambito? Non sarebbe purtroppo visto da molti “meglio di niente”?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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