Peppi Nocera: Non so se ringraziarti o prendermela per avermi scambiato con Belen Rodriguez

Peppi Nocera: Non so se ringraziarti o prendermela per avermi scambiato con Belen Rodriguez

Ragazzi miei qui parla chi ha contribuito a creare gli ultimi gloriosi anni della televisione italiana… e un po’ di novità ce le racconta. Ecco a voi Peppi Nocera Ovviamente poi parleremo di “Non è la Rai” “Meteore” “amici di …Leggi tutto

Ragazzi miei qui parla chi ha contribuito a creare gli ultimi gloriosi anni della televisione italiana… e un po’ di novità ce le racconta. Ecco a voi Peppi Nocera

Ovviamente poi parleremo di “Non è la Rai” “Meteore” “amici di Maria De Filippi”, “X Factor” “L’isola dei famosi” etc etc… ma prima, ho bisogno di sapere com’è nata la canzone che mi ha fatto struggere per giorni e giorni nel periodo delle medie, “L’ascensore”. Ti prego raccontami.

Come per le cose migliori, nacque per rivalsa: arrivò “T’appartengo” dai fratelli Migliacci e Gianni (Boncompagni, lo adoro) disse che era bellissima e moderna. Rosicai moltissimo e dopo 4 ore avvenne il parto della canzone.

Prima di creare programmi che hanno cambiato e cambiano tutt’ora modo di fare e vedere la tv hai avuto un lungo percorso musicale. Ad un certo punto hai deciso di cambiare carriera, dopo diversi album e varie collaborazioni. Come mai non hai insistito? Perché hai scelto di scrivere per altri?

Sospetto tu mi prenda per il culo… La mia “carriera” si è interrotta a 23 anni per manifesta incapacità dopo 2 album di totale insuccesso, uno prodotto da Caterina Caselli e l’altro da Mara Maionchi. Credo di essermi salvato.

Ora, fra le tante canzoni che hai scritto sia per te e per altri, c’è n’è una che ami più di tutte? E perché? 

Bè, l’ultima che ho scritto e che uscirà fra un paio di mesi fa ridere. Per questioni di riservatezza (non mia) non posso rivelare né chi la canta né come si intitola. Posso dire che potrebbe diventare un classicone della comunità LGBT, comunità per la quale senza falsa modestia ho dato molto…

Ormai i provini di XFactor sono finiti e fra poco parte la nuova stagione. Nelle scorse edizioni hai mai puntato sul vincitore sin dall’inizio? 

Ogni volta che si è composto il cast mi sono posto volutamente in una posizione di neutralità assoluta. Diciamo che ho insistito tanto – diciamo pure tantissimo – affinché Mengoni venisse scelto come cantante di X Factor, se lo meritava davvero. Ci tengo a precisare che della prossima edizione ho curato solo le prime quattro puntate. Dopo 5 edizioni di “Amici” e 6 di “X Factor” sento di aver concesso abbastanza al Karma, sempre che esista.

L’isola dei famosi tornerà o ci facciamo bastare le già famose litigate fra Vip e non per del cibo? 

La vedo dura, purtroppo il new deal RAI mal digerisce i morti di fama e non capisce la loro seconda lettura.

I reality ormai sono visti come un trampolino di lancio che permette di saltare ogni gavetta necessaria. Quanto hanno modificato l’Italia secondo te, che sei uno dei professionisti che più lavora e conosce questo mondo? 

I reality per come li conoscevamo fino a poco tempo fa credo siano sulla strada dell’estinzione. Sopravvivono i Talent, ma soprattutto è interessante notare la nuova ondata di perfetti sconosciuti che si è appropriata della conduzione stessa di programmi televisivi. Il successo clamoroso di un canale come Realtime ne è la riprova e i presentatori “classici” forse dovrebbero cominciare a porsi delle domande.

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Con chi vorresti collaborare nel mondo dello spettacolo con cui ancora non hai collaborato?

A costo di risultare antipatico e ingrato ma sincero,  anelerei a ereditare milioni di euro senza un motivo per non collaborare più col mondo dello spettacolo, sono levantino e quindi indolente di natura. Il mio lavoro – che a qualcuno potrebbe sembrare bellissimo – certo non è stare in catena di montaggio (e quelli che ci stanno hanno naturalmente la mia piena solidarietà), ma molto spesso è un coacervo di nevrosi e rivalse molto faticoso.

La soddisfazione più grande della tua vita, lavorativamente parlando? Insomma, i Telegatti sono un bel traguardo.

Ok, sono certo: mi prendi per il culo.

Con la vita che fai ci si immagina sia impossibile tu riesca  a mantenere una relazione senza scatenare gelosie. 

Non so se ringraziarti o prendermela per avermi scambiato con Belen Rodriguez, ormai il massimo a cui possa aspirare è uno standing di DILF. La mia vita fa abbastanza cagare: sono pigro ma lavoro tantissimo per pagar bolette, in pratica un inferno. Per la cronaca: sono stato lasciato a febbraio scorso, sono “signorino”.

Il live Twitting più esilarante a cui hai preso parte? (vedo che con “Baciamo le mani” ti scateni)

Tutte le fiction firmate Teo Losito regalano moltissimo, compresa “Baciamo le mani”. Mi divertono anche “Chi l’ha visto?”, la Leosini e i Talk politici in generale.

Consigliami qualcuno da intervistare e raccontami perché secondo te ne vale davvero la pena?

Alessandra Angeli (@AAtheMerciless), mistress del tweet, cattiva e spiritosissima, maitresse à penser mia,  di Costa della Gherardesca e della Pina…

Tre profili twitter da consigliarci?

@Joan_Rivers, @SethMacFarlane e il fake della Regina Elisabetta (@Queen_UK)

Sei felice?

Che domande: no.

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Andrea Delogu

Disgrafica e di sinistra, abbiate pietà.

Nella mia biografia basterebbe scrivere che sono nata a Rimini per farvi capire che volente o nolente sono cresciuta con la musica da club o da discoteca.

Nei giorni in cui non andavo a ballare son riuscita a diventare cintura nera di Karate secondo Dan, scrivere e condurre un programma per Match Music dal titolo "A casa di Andrea", presentare il meglio di Sky, recitare in "Saturday Night Live" su Italia1, far parte di un gruppo musicale e cantare la colonna sonora dello spot Heineken USA, a recitare in alcuni cortometraggi, partecipare a diversi spot pubblicitari, ma soprattutto sono riuscita a convincere Panorama a darmi un Blog.

Chi è il matto tra i due? Prima che mi dimentichi: amante del rock, della buona e abbondante cucina, sostenitrice della piadina della Lella e degli strozzapreti del BarSole, malata di Twitter e tuttologa in pensione

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