Benjamin Fargion: Ci vuole un’incredibile determinazione per rendere l’improbabile possibile

Benjamin Fargion: Ci vuole un’incredibile determinazione per rendere l’improbabile possibile

Questa è l’intervista più particolare che io abbia mai scritto per il mio blog, non è un V.I.P. (non lo è nel modo in cui lo immaginate voi), non è una Twittstar (non ha nemmeno un social) e la sua …Leggi tutto

Questa è l’intervista più particolare che io abbia mai scritto per il mio blog, non è un V.I.P. (non lo è nel modo in cui lo immaginate voi), non è una Twittstar (non ha nemmeno un social) e la sua vita non è costellata di gossip. Oggi vi voglio far conoscere Benjamin Fargion, un mago, un mago “magico”. Ho assistito ad un suo spettacolo e, credetemi, ne sono rimasta sconvolta. La magia esiste… ora ne sono sicura.

Intanto raccontami com’è nata la passione e la voglia di fare il mago di professione?

La passione è nata, come spesso succede, quando avevo circa 8 anni in Danimarca. Avevo già delle classiche scatole da mago, quando ho visto una ragazza che si esibiva in un fantastico spettacolo da strada.
 Dopo lo spettacolo siamo capitati in una libreria dove ho preso il mio primo libro di Magia: ” Corso completo di Magia”.
 A 21 sono entrato nel “Club magico italiano” e ho iniziato ad esibirmi. 
A 30 anni invece ho deciso di prendere la cosa più seriamente e iniziare a fare il  professionista, dopo un lungo periodo di ricerca dove mi sono accorto che l’unico modo per essere soddisfatti di se stessi è perseguire i propri sogni.

Com’è l’iter per diventare un mago, un prestigiatore? Che studi bisogna fare e da chi si apprende?

Ci sono molte strade. 
Senz’altro un background da Attore aiuta, ma non è indispensabile. 
Purtroppo ci sono poche scuole vere e proprie, ma ci sono molti maestri e molti club da cui si può apprendere molto.
 Molti libri e molti video. Ci vuole un’incredibile determinazione per rendere l’improbabile possibile.

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La filosofia della magia è straordinaria, quasi romantica. Riesci a raccontarla in poche righe?

Citerò una frase celebre di Charles Reynolds:
 “Magic is the theatrical art of creating the illusion of impossibility in an entractaining way”. 
Tutti siamo attratti dall’impossibile, e a volte in questo mondo che apparentemente ha tutte le risposte, non è sbagliato rimettere tutto in discussione riscoprendo l’inspiegabile.

Tu hai vinto da poco un premio prestigiosissimo. Raccontami.

Ho vinto il premio ” Master of Mind 2013″ nel convegno di Master of Magic a San Vincent.
 E stata una sorpresa anche per me, erano molti anni che non partecipavo a dei concorsi, anche perché ero abbastanza contro il concetto di concorso per quanto riguarda qualunque tipo di arte. 
Ma devo dire che mi sono dovuto ricredere, non perché ho avuto successo, ma per il semplice fatto di essermi messo in discussione, che forse è il vero obiettivo da cercare in qualunque tipo di competizione. 
Aver vinto davanti ad una giuria di colossi della magia quali Silvan e Tony Binarelli è stato molto stimolante.

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La mia curiosità si ferma anche al tuo rifiuto di essere sui social? Come mai?

Beh i social, come la televisione, per quanto mi riguarda, tolgono molto mistero di cui un buon prestigiatore dovrebbe circondarsi, no?

Qual è il tuo desiderio più grande?

Ridare prestigio alla nostra Arte e far sognare il mio pubblico.

Cosa un mago non dovrebbe fare per non essere “disconosciuto” dagli altri maghi?

Prima regola: mantieni i segreti.

Seconda regola: studia con cura i dettagli.

Terza regola: Non copiare!

Quarta regola: Prova, prova e riprova.

Quinta regola: divertiti e fai divertire gli altri.

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Quanto è complicato far capire a chi ti ascolta che il tuo è un lavoro serissimo, fatto di studi e di ore di prove?

Basta fargli vedere qualcosa che non hanno mai visto prima e che non riescono a spiegare, il che non è un gioco da ragazzi.

Sei felice?

Si

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Andrea Delogu

Disgrafica e di sinistra, abbiate pietà.

Nella mia biografia basterebbe scrivere che sono nata a Rimini per farvi capire che volente o nolente sono cresciuta con la musica da club o da discoteca.

Nei giorni in cui non andavo a ballare son riuscita a diventare cintura nera di Karate secondo Dan, scrivere e condurre un programma per Match Music dal titolo "A casa di Andrea", presentare il meglio di Sky, recitare in "Saturday Night Live" su Italia1, far parte di un gruppo musicale e cantare la colonna sonora dello spot Heineken USA, a recitare in alcuni cortometraggi, partecipare a diversi spot pubblicitari, ma soprattutto sono riuscita a convincere Panorama a darmi un Blog.

Chi è il matto tra i due? Prima che mi dimentichi: amante del rock, della buona e abbondante cucina, sostenitrice della piadina della Lella e degli strozzapreti del BarSole, malata di Twitter e tuttologa in pensione

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