Fate votare i giovani!

Fate votare i giovani!

Tempo di elezioni. Ho tre figli che studiano all’estero e anche quest’anno non potranno votare. Per Consolata sarebbe la prima volta ma anche a Gabriele e Lodovico, che hanno qualche anno in più, le primarie del centrosinistra sin’ora hanno fornito …Leggi tutto

Tempo di elezioni. Ho tre figli che studiano all’estero e anche quest’anno non potranno votare. Per Consolata sarebbe la prima volta ma anche a Gabriele e Lodovico, che hanno qualche anno in più, le primarie del centrosinistra sin’ora hanno fornito l’unica occasione per partecipare alla vita politica.

Si è parlato un po’ di chi è all’estero per l’Erasmus, ma alle migliaia di ragazzi che sono fuori, all’estero o anche in Italia, per studio o per lavoro nessuno ha dato voce, e non avranno voce nel luogo dove si sta decidendo del loro futuro. In cambio ci sono persone, pur rispettabili, che possono influenzare le scelte di governo benché in Italia vengano raramente o non vi abbiano mai messo piede, solo perché hanno un antenato italiano.

Ma chi deve decidere da chi essere rappresentato, se non i cittadini, cioè coloro che hanno la cittadinanza effettiva nel nostro paese? E perché, a differenza di ciò chebavviene in quasi tutto il mondo, chi è lontano da casa non può partecipare al momento più alto della vita civile? E qui sta la contraddizione: in un tempo in cui la mobilità di studio e di lavoro è ormai la norma, spesso per necessità, anche tra diverse e lontane regioni italiane, e in cui tutto si fa “a distanza” o ” in remoto ” si nega l’espressione del principale diritto-dovere a tanti, aumentando così il disimpegno e la disaffezione.

C’è una precisa volontà o si tratta della solita sciatteria della nostra classe politica? Io penso che negare il voto alla parte più dinamica e meno controllabile dell’elettorato non possa che essere una scelta (dissennata).

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Gualtiero Terzi

50 anni, lavora in banca e ama camminare. Ha 5 figli pre-adolescenti, adolescenti e post-adolescenti. Da alcuni anni è emigrato con la famiglia in controflusso, da nord verso sud, da Torino a Roma.

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