Chi sta rubando il futuro ai ragazzi?

Quando ha letto il mio post sulla scuola, mio figlio Lodovico mi ha commentato da Londra, dove ha iniziato a studiare statistica all’università, che lui non è molto d’accordo. Un anno di liceo passato a Nuova Delhi lo …Leggi tutto

 

Lezione di informatica in Cina (Getty Images)

Quando ha letto il mio post sulla scuola, mio figlio Lodovico mi ha commentato da Londra, dove ha iniziato a studiare statistica all’università, che lui non è molto d’accordo. Un anno di liceo passato a Nuova Delhi lo ha convinto che, soprattutto nelle materie scientifiche, la competitività è molto forte e solo la specializzazione può consentire di eccellere professionalmente. Alla fine del liceo scientifico indiano, dove si studiano poche materie ma molto approfondite, solo i primi possono frequentare le migliori università, per gli altri la lotta quotidiana continuerà a vita. Per questo le ripetizioni non le prendono, come da noi, quelli che fanno fatica e gli svogliati (là non vale la pena investire su chi non ha chances), ma soprattutto i più bravi.

E anche a Londra si trova intorno quasi soltanto occhi a mandorla, i cinesi arrivano già con una preparazione molto approfondita e settoriale e, quelli che vengono in Occidente, sono delle macchine da studio. Percepisce che il futuro è loro, sono tanti e hanno “fame” di crescere, di dimostrarci di non essere da meno, anzi di essere il futuro.

Qualche giorno dopo, mentre seguiva su facebook le proteste dei suoi ex compagni del liceo (italiano), mi ha mandato una riflessione che, su suo permesso, riporto.

“Secondo me la decadenza della scuola non è dovuta ai tagli del governo, ma ad una crisi etica della società. Da sempre, l’insegnante è stata la persona piu importante per la crescita di un adolescente, insieme con i genitori; se questa figura perde della sua importanza, non è difficile capire come possa rimanere stressata o depressa. Se lo studente non rispetta il professore, egli non sarà stimolato ad insegnare e il ragazzo non prenderà mai lo studio con serietà. Potrebbero mettere le sdraio al posto delle sedie, due computer per ogni ragazzo e tutto quello che si vuole, avendo i soldi, anche cibo e bibite gratis durante le lezioni. O fare di ogni scuola una struttura degna di Le Corbusier. Ma ciò che manca di più è la voglia di studiare, di confrontarsi e di diventare qualcuno, senza accontentarsi del 6. Se manca quella, ci fai poco con le manifestazioni e le occupazioni, perché anche una volta ottenuta una vittoria, non cambierà niente. Chi veramente vuole, ottiene; sicuramente non è Monti che ci sta rubando il futuro e, soprattuto, il diritto allo studio. Esempi? India, Cina e gli altri. Fondi per le scuole? manco sanno cosa siano, eppure guarda dove stanno arrivando… Si urlano slogan contro governo, banche e polizia: avranno anche torto, okay; ma allo stesso tempo è anche ora di rimboccarsi le maniche e iniziare a studiare seriamente.”

Il futuro è dei giovani, nessuno glielo può rubare. Ma devono guardarsi intorno, uscire dal guscio e confrontarsi con il mondo. Perché il loro orizzonte è il mondo.

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Gualtiero Terzi

50 anni, lavora in banca e ama camminare. Ha 5 figli pre-adolescenti, adolescenti e post-adolescenti. Da alcuni anni è emigrato con la famiglia in controflusso, da nord verso sud, da Torino a Roma.

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