Cose che (non) succedono

Ho fatto un viaggio in treno seduto vicino a una modella ceca. Non proprio accanto (c’era il corridoio fra noi), però vicino. Lei era lì, ceca, che giustamente leggeva il suo libro ceco, con una concentrazione più ceca che slava, …Leggi tutto

Ho fatto un viaggio in treno seduto vicino a una modella ceca. Non proprio accanto (c’era il corridoio fra noi), però vicino. Lei era lì, ceca, che giustamente leggeva il suo libro ceco, con una concentrazione più ceca che slava, e io dall’altra parte del corridoio ho dovuto chiudere le pagine assurdamente battute a macchina che stavo scorrendo. Mi è toccato prendere il computer e cominciare a scrivere queste righe qui.

Immagino che a questo punto i lettori più tradizionalisti e attaccati alla forma occidentale del racconto vorranno o esigeranno l’inizio di un intreccio di un qualsiasi genere; ma invece no, la narrazione finisce qui, con uno storico con la camicia a righe che non riesce a leggere perché si è seduto vicino a una modella ceca (l’ha fatto apposta), e allora invece di leggere scrive. La modella è bionda e legge, almeno lei.

Mi rendo conto che in questa storia non succede nulla; ma vi assicuro che va bene così.

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